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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. VI
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Orioli, Emilio: Il Foro dei Mercanti di Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0442

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EMILIO OIMOLI

genere di lavori eseguissero, trovasi Francesco di Guardo. Data la facilità con cui si può scambiare
un C. con un C, le due lettere F. C. incise nello zoccolo della Giustizia potrebbero riferirsi a
costui P

Questa Loggia di cui trattasi in questi documenti non può essere altro che il portico della
Mercanzia, intendendosi per Loggia « un edifìcio aperto sostenuto da colonne o pilastri » come
sono anche a Firenze la Loggia del Bigatto e quella dei Lanzi; per Carrobio poi « quella piazza
in cui mettono capo vie carrarie », ossia strade per le quali potevasi dar cambio ai carri che
per esse passassero. In simili piazze solevasi tenere mercato ed ordinariamente esse trovavansi
vicine allo porte, come infatti era anticamente a Bologna la piazza o Carrobio di Porta Ravennate.
Berciò per Loggia del Carrobio, di cui è menzione in questi documenti ed in altri del secolo
seguente e dei successivi, devesi intendere quel portico posto nella piazza all'angolo formato
dalle due strade Castiglione e Santo Stefano, ossia l'attuale della Mercanzia. Pertanto si vede
come mentre il Comune di Bologna aveva ordinato i lavori per l'adattamento dei locali ad uso
di gabella e dogana, aveva nello stesso tempo stabilito, che addossato a questi edilizi sorgesse,
utile atto scalo delle merci ed estetico alla vista, questo portico o loggia.

* *

Mentre si eseguivano questi lavori di adattamento e si innalzava il portico della Mercanzia,
sovrintendeva ad essi, fino al loro compimento, Lorenzo di Bagnomarino. I documenti che ho potuto
raccogliere non dicono che egli fosse il disegnatore di tutti questi lavori, ed in modo speciale del
portico della Mercanzia; però egli vi ebbe una parte importantissima, e sotto la sua direzione e respon-
sabilità fu condotto a termine quell'elegante edifìcio, sempre oggetto di ammirazione. Non saranno
quindi, di quest'architetto, rimasto sino ad ora sconosciuto, inutili alcuni dati biografici e della sua
operosità in materia edilizia, che ho cercato di raccogliere per quanto me 1' hanno permesso le
serie poco complete degli atti di questo periodo che ancora si conservano. Ed anzitutto, si è
visto come nel 1382 fosse nominato ingegnere del Comune, conservando quest'ufficio sino a
tutto il 1385, ufficio che aveva conseguito anche negli anni 1379 e 1380, trovandosi per questo
spazio di tempo in tale qualità fra gli stipendiati del Comune. Era figlio di un Domenico, di
professione muratore, e neppure, come generalmente avveniva pei figli del popolo, aveva un
cognome proprio, ma nei documenti è sempre designato dalla contrada dove abitava, di Bagno-
marino, che è l'attuale della. Libertà, sotto la parrocchia di San Mamolo. La prima volta, che,
in ordine di tempo, ho trovato menzione di lui, è del 1360. Ogni anno nel mese di gennaio
si prendeva nota in ciascuna parrocchia della città di tutti ì cittadini che avessero compiuti
i diciotto anni di età, affinchè fossero ascritti atta milizia, ed i loro nomi erano notati in appo-
siti registri detti vigintiquinquene. Ora nella vigintiquinquena della cappella di San Mamolo
dell'anno 1360 trovasi anche maestro Lorenzo : Laurentius quondam Dominici murator ». E, am-
messo, come è presumibile, che egli si fosse iscritto regolarmente secondo l'età dovuta, sarebbe
quindi nato nel 1341.

Nel 1375 era ministrale della Società dei muratori, trovandosi in tale qualità ricordato
negli statuti di essa Società redatti in quell'anno. 1 Nel 1377 fu mandato dal Comune di Bologna
a Savigno perchè desse parere intorno ai lavori occorrenti atte mura della rocca di quella terra. 2
L'anno dopo insieme ad altri trovasi occupato nei lavori per la chiusa del fiume Reno, essendovi
del 3 gennaio 1379 un ordine di pagamento in suo favore.3 In quest'anno istesso fu mandato
a Budrio insieme a Nicolò dell'Abaco per visitare il luogo e dar relazione circa il modo di
potere ingrandire quel castello. 4 Del 1380 faceva parte del Consiglio dei Quattrocento pel

1 Arch. cit., Statuti della Società dei muratori, voi. :l Arch. eit., Ufficio di Tesoreria, Entrate e spese,
del 1376, c. 1 a. voi. del 1879.

2 Arch. cit., Ufficio della Camera, Entrali- e spese, 4 Arch. cit., Uiformagioni, serie II (Mandati), voi. del
fase, del 1377, c. 31 b e 36 6. 13711 /ira primis, c. 85 o.
 
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