Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 5.1892

DOI Heft:
Fasc. VI
DOI Artikel:
Orioli, Emilio: Il Foro dei Mercanti di Bologna
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0445

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
I

IL FORO DEI MERCANTI DI BOLOGNA 395

diversi castelli del contado, ed ispezionarne altri in montagna. 1 Sul principio dell'anno seguente
ovvi un mandato di pagamento in suo favore per la costruzione della rocca di Cento;2 poscia
trovasi occupato a Bologna in lavori a porta Saragozza. 3 Del 1384 dirige la costruzione di quella
parte di mura della città che va da porta San Siamolo all'antica del Fratello.4 Nel 1385 trovasi
con altri a provvedere per la fortificazione dei castelli nel contado di Bologna, verso Imola, e
nello stesso contado imolese.5

Nel seguente anno Astorre Manfredi, signore di Faenza, colla compagnia del tedesco conte
Lucio Landò, cercava di prestare aiuto a Taddeo di Giovanni Fepoli, perchè potesse rientrare
in Bologna e riacquistarne 1' avito dominio ; il Governo bolognese decretò guerra al Manfredi e ai
suoi alleati, mandando le proprie milizie a dare il guasto sul territorio faentino, le quali si spinsero
sino sotto Faenza e vicino innalzarono un forte, chiamandolo « bastìa di San Frocolo ». Ad edifi-
care questo forte fu inviato maestro Antonio, e relativi a questa costruzione sonvi nove mandati
di pagamento in favore di lui. ' A questi apparati d'armi e di difesa, il Manfredi credette bene
di abbandonare le velleità guerresche e di venire a patti, rimanendo in potere de' Bolognesi
l'edificata fortezza.

Di quest'istesso anno ho trovato una copia di un contratto stipulato fra il Comune di
Bologna e maestro Antonio, che si obbligava a costruire entro il palazzo del Podestà, « vocato lo
palaxio del re Henzo », locali da servire per la Camera degli atti, ossia per l'archivio pubblico;
locali che anche attualmente sono adibiti per la conservazione degli atti notarili. Nel contratto
sono descritte tutte le modalità colle quali dovevasi eseguire il lavoro, e, terminato che fosse,
maestro Antonio si obbligava anche a mantenerlo per quattordici anni. Per l'adempimento di
questa clausola, ai 10 luglio 1387 prestavano, per maestro Antonio, speciale garantia alcuni
maestri muratori, e primo fra essi Lorenzo di Bagnomarino. 7

l'are in quest'anno sotto la direzione di maestro Antonio si cominciò a costruire la rocca
della Pieve di Cento, ove egli rimase occupato anche l'anno seguente.8 Circa questo tempo si
costruì pure un recinto di mura intorno alla rocca di San Giovanni in Persiceto ; ma l'architetto,
che aveva assunto il lavoro, non fu fortunato, giacché tutto il muro crollò e cadde appena ter-
minato. 11 Comune aveva voluto precedentemente assicurarsi della buona riuscita del lavoro, ed
aveva fatto depositare a cauzione una certa somma di denaro dalle persone che avevano pre-
stato garantia per l'architetto assuntore, e fra esse eravi maestro Antonio, che, insieme ai com-
pagni, dovette edificare di nuovo il cassero della rocca; e nel pagamento pel nuovo lavoro
maestro Antonio e suoi compagni furono soddisfatti nella parte maggiore colla somma da loro
precedentemente depositata. 8 Ciò accadeva nel 1390, dopo il quale anno le notizie riguardanti
questo valente architetto sono già state ampiamente illustrate. Ed il cav. C. Ricci ha saputo
con induzione logica precisare abbastanza l'epoca della sua morte, ponendola fra l'aprile del 1401
ed il settembre del 1402, 10 ciò che viene confermato da un documento del 9 dicembre 1402,
portante la costituzione di dote di una figlia di maestro Antonio, di nome Giovanna o Zanna, che
in quell'anno andò sposa a certo Andrea Somenti, e dal quale atto appunto si apprende che
maestro Antonio aveva già cessato di vivere. 11 Egli da sua moglie, Agnese Tabolacoi, ebbe un
solo figlio maschio, di nome A'incenzo, dottore in medicina ed arti; nel 1387 la famiglia di

1 Arch. cit., Biformagioni, serio II (Mandati), voi. del
1882, num.'" 20, c. 69 b.

- Arch. cit., Biformagioni cit., voi. del 1383, incom-
pleto, c. 12 a.

3 Arch. cit., Biformagioni cit., voi. del 1383, num.'" 23,
c. 101 a.

' Arch. cit., Biformagioni cit., voi. del 1384, num.to 28,
c. 86 i.

6 Arch. cit., Bollette degli stipendiarti, voi. del 1885,
num.'0 333, c. 180 a.

* Arch. cit., Biformagioni cit., voi. del 1386, num.1" 35,

Archirìo storico dell'Arte - Anno V, Fase VI.

*

c. 4b, 73 b, 104 b, 119 b, 130 b, 146 a, 191 b, e 202 a.

1 Arch. cit., Ufficio dei Difensori dell'avere, .[ili,
voi. del 1387, c. 32».

R Arch. cit., Biformagioni cit., voi. del 1387, num.10 37,
c. 52 a, e voi. del 1388, num.'" 40, e. 21 a, 58 a, Ma
e 105 u.

:' Arch. cit., Biformagioni cit., voi. del 1890, num.'0 44,
c. 83 a.

10 Ricci C, Fieravante Fieravanti, cit.

11 Arch. cit., Memoriali del 1402 ili Lorenzo di Fran-
oeschino Canonici, c. s /«.
 
Annotationen