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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. VI
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Ridolfi, E.: La basilica di San Michele in Foro in Lucca
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0458

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408

E. RIDOLFI

patrono l'Arcangelo guerriero, e ad esso moltiplicasse templi nelle varie parti d'Italia. Amman-
sita la prima ferocia e venuta alla fede dei vinti, la gente longobarda l'abbracciò con fervore
e ritenne la fondazione di chiese e di monasteri una delle opere più valevoli all'acquisto del-
l'eterna salute; e frequenti ricorrono tali fondazioni negli ultimi tempi del suo dominio, dopoché
le leggi di Liutprando ebbero permesso di testare prò remedio animae suae. 1 Forse però in
nessun' altra città come in Lucca e in Pavia 2 si è conservata memoria delle molte chiese dedi-
cate dai Longobardi all'Arcangelo; e in Lucca, lasciando di quelle nel territorio, ove pur ne son
molte la cui prima fondazione può attribuirsi a quei conquistatori, dentro la stretta cerchia delle
mura cittadine e accanto ad esse ne incontriamo assai che per il tempo e il nome dei fondatori
siamo fatti certi essere state erette da personaggi di quella nazione.

Una ne fondava nel 721 presso le mura della città con annesso monastero, Pcrtualdo ricco
cittadino, per solenne voto fattone in un pellegrinaggio a Roma,:ì la quale dal figliuolo di lui
Pevedeo, che fu vescovo di Lucca, veniva dopo la morte del padre ricostrutta in altro luogo.4
Altra nel 764 era fondata sul proprio territorio, entro la città da Teutprando in unione con la
((insorto (iumpranda, per rimedio delle anime loro; e questa pure sembra che avesse una casa
attigua destinata a monastero. 5 Una terza con annesso monastero (e forse quello che chiamossi
nel seguito San Michele di Cipriano, poi di Borghicciuolo, ed ora dicesi volgarmente San Mi-
cheletto) già era in piedi nel 786, e Deusdedi prete, figliuolo di Laroncio, costituitone rettore e
patrono, l'offriva alla chiesa di San Martino insieme col monastero e con tutto ciò che possedeva. 0

Altra chiesa dedicata all'Arcangelo sussisteva presso i muri della città, nel luogo chiamato
Scragio, assai prima dell'807, poiché in tal anno il prete Osprando offriva per l'anima sua alla
cattedrale tal chiesa, che egli comprò già dal quondam Adalperto, cui era stata precedentemente
donata dal prete Dcusdona rettore di quella.7

Molto prima del 786 da Teudoracio prete e dalle monache Audosia e Teutperga era stata
edificata e dotata quella che in tale anno veniva offerta alla chiesa di San Martino sede del
vescovo, dal prete Deusdona rettore del monastero che le andava unito. s

queste di cui si conservano memorie nelle più antiche pergamene erano forse le sole
dedicate in Lucca all'arcangelo Michele. 1'] in tanta quantità di chiese aventi il medesimo titolo
è talora arduo il discernere con sicurezza quali carte appellino all'una od all'altra, so al titolo
non seguo nel documento un appellativo che distingua o indichi il preciso luogo ove la chiesa
di che si parla era situata.

Dubitativamente presentava l'ab. Lertini nelle sue Dissertazioni sulla storia ecclesiastica
lucchese, come documento di fondazione della chiesa di San Michele in Foro, quello del 764
che ne darebbe il merito ai devoti coniugi Teutprando e Gumpranda, lasciando ai altri di de-
cidere se veramente potesse riferirsi a questa chiesa. '' Non parve al Corderò di dovere acco-
gliere dubbi su tal proposito, e, sebbene non avesse nessun più valido argomento del Lettini
per portarne un definitivo giudizio, ritenne assolutamente quell'istrumento quale atto di fonda-
zione della chiesa di San Michele in Foro. 10 Fece il simigliante l'altro accademico lucchese
ab. Iìarsocchini (confortato probabilmente a ciò dal giudizio del Corderò) e ripubblicando nella
continuazione dell'opera del Lertini il documento stesso con riportarne a miglior lezione alcuni
passi, l'applicò esplicitamente a questa chiesa, alla quale già lo aveva riferito nel Diario sacro
delle chiese ili Lucca. E così come fatto esente da ogni discussione passò nelle storie d'arte l'anno
di fondazione della chiesa di San Michele in Foro, e il nome dei suoi fondatori.

' Tkoya, St. Longobarda, t. 1, p. 5.

- In Pavia, oltre la famosa basilica di San Michele
Maggiore, erano altre cinque chiose dedicate all'Arcan-
gelo, e cioè San Michele in Foro .Magno, San Michele
de'Mezzobarbi, San Michele in Munte, San Michele della
Pusterla, San Michele extra nutro*. Dell'Acqua, Basi-
lica di San Michele Maggiore, p. 22 ; Pavia, Fusi, 1875.

3 Meni, e (loc. per la st. di Lucca, t. IV, parte I,

doc. 36.

4 Meni, e ilin'. cit., t. IV, parte I, (loc. 86.

5 Meni, e doc. cit., doc. 58.

0 Meni, e (loc. cit., I. cit., (loc. 117.

• Meni, e due. cit., t. IV, porte II, Appendice, p. 12.

8 Miin. e. doc. cit., t. IV, parte I, doc. 'J7.

' Mcin. e doc. cit., t. IV, disserti. V, p. 377.

10 Corderò, op. cit, p. 258.
 
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