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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. II
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0185

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RECENSIONI

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dreis che fa Nicolò Giolfino, pittore, figlio di Paolo
che fu pur esso pittore e con temporaneo di Giro-
lamo e Francesco Benaglio. In conclusione, gli ar-
tisti che uscirono dalla famiglia Griolfino furono
tre; Paolo pittore, Nicolò intagliatore e pittore,
che diremo senior, e il figlio Nicolò pittore, che
diremo iunior ».

Abbiamo riassunto minutamente questo breve
ma ottimo lavoro, perchè il contributo che apporta
alla storia dell'arte è senza dubbio di somma im-
portanza; e tanto più è prezioso, inquantochò le
conclusioni a cui viene col suo studio l'A., non
possono esser messe in discussione perchè basate
su documenti d'indiscutibile autenticità, e perchè
emergono chiare ed evidenti da un'argomentazione
fine, logica e stringente.

E noi, innanzi ad un lavoro di sì squisita fat-
tura, non possiamo non rallegrarcene sinceramente

coir a.

Luis S. RODRIGUEZ.

J. R. Rahn. Nuove scoperte di pitture murali nel Ticino. —

Traduzione dal tedesco di Pierina Quirici-Baroni, con
note dell' architetto Carlo Quirici. — Lugano, tipo-
grafia di Traversa Fabrizio, 1S92.

\j Anzeiger fur schweizerische Alterthums Jcunde,
n. 3, anno 1892, pubblicava un articolo del profes.
sore J. R. Rahn sugli affreschi recentemente scoperti
nel Ticino, nella chiesa di Santa Maria degli An-
gioli in Lugano, nella chiesa del collegio di Ascona
e nella chiesa di Mairengo.

Di speciale importanza per l'arte ticinese erano
le osservazioni riflettenti gli affreschi scoperti in
Lugano, e perciò la gentile e colta signora monzese
Pierina Quirici-Baroni pensò di tradurle nella nostra
lingua. Tali affreschi vennero rinvenuti nella cap-
pella dell' Immacolata in S. Maria degli Angioli,
sotto un bianco intonaco che pare sia stato dato
a molte cappelle di quella chiesa, nel 1G30, quando
essa serviva di lazzaretto.

I lavori di scoprimento, diretti dal pittore Augusto
Cornetta, misero ben presto alla luce una serie di
affreschi di buona maniera, alcuni dei quali ben
conservati, fra cui, degni di nota, uno Sposalizio
di Maria, VAdorazione dei Magi, la Fuga in Egitto,
la Presentazione al tempio e la Disputa fra i dottori.

II Rahn non esita a dire che parecchie di queste
rappresentazioni ricordano la maniera del Braman-

| tino; però bisogna anche tener calcolo delle diffe-
renze che appaiono in questi lavori, il che farebbe

[ credere essere stati eseguiti da diversi e non egual-
mente abili pittori.

Le opere conosciute del Bramantino non sono
molte, e perciò è pregio dell'opera che una cappella
intiera, pinta se non tutta da lui, almeno sotto la
sua direzione od il suo impulso, venga dagli intel-
ligenti con cura studiata.

Il Rahn termina asserendo che è supponibile che
pure le altre cappelle a levante siano ornate nello
stesso modo, ed anche la navata, dove furono rin-
venute tracce di affreschi, i quali mostrano d'essere
contemporanei ai dipinti dell'Immacolata.

Auguriamo ai Ticinesi la fortuna di nuove ed
importanti scoperte.

A. M.

La Battaglia per l'Arie, periodico settimanale. — .Milano.

« La Battaglia per l'Arte noi non vogliamo sia
creduta ed intesa nel solo senso della polemica. Il
giorno che, osservando per istudio e per amore,
abbiamo potuto formarci la convinzione che il pre-
sente possa dare e dia veri e propri frutti sani,
abbiamo anche pensato che molto ancora si possa
tentare in vantaggio di un rinnovellamento. E non
basta. Questa fioritura robusta, questa germinazione
turgida di speranze, si perde e s'isterilisce per la
mancanza d'incoraggiamento e d'aiuto morale e
materiale, e per quella sonnolenza apata che tutti
i giorni infirma un tentativo, tutti i giorni atro-
fizza una potenza. Ora noi vogliamo provarci a
impedire questa dispersione, ad opporci a questo
dissolvimento....; vogliamo vedere se ancora una
volta, lottando, si possa dare uno scossone all'apatia.
La somma di questi sforzi è ciò che noi abbiamo
voluto chiamare la Battaglia ».

Con queste parole nobilissime un nucleo di uo-
mini volenterosi dà principio in Milano alla pub-
blicazione di un elegante periodico, a cui davvero
auguriamo che i voti contenuti nei due motti del
giornale Ars sibi praemium, Ars saeculorum victrix,
abbiano il loro felice compimento.

« Le limitazioni nel campo artistico sono la
morte », e questo è davvero un grande programma.
Ma il foglio si ripromette ancora libertà di argo-
mento e d'opinioni, libertà di discussione, libertà
 
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