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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. III
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Errera, Carlo: Avanzi di architettura medioevale in Santa Maria Maggiore (Valle Vigezzo)
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0242

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AVANZI DI ARCHITETTURA MEDIOEVALE IN SANTA MARIA MAGGIORE

201

i

sato, con quattro facci e irregolari semicircolari aventi la curva, assai irregolare anch'essa,
volta in alto (o in basso, se si suppone la colonna raddrizzata); un cordone girato a semi-
cerchio racchiude ogni faccia scolpita ; esternamente al primo, altri
due cordoni ad archi di cerchio digradano verso il fusto, (piasi le-
gando il cubo smussato che forma il capitello al fusto cilindrico
della colonna,.

Le sculture rappresentano animali informi, mal riconoscibili, i----^SS^S^B1'

non tanto per i danni del tempo, quanto per l'imperizia di chi .
li scolpì. Quello verso la campagna (riprodotto nel nostro schizzo ^
della colonna) è, con quello dei due uccelli bezzicanti il grappolo 1
d'uva, il peggiore: la bestia è irriconoscibile, colla coda ora stretta
ora larga, le zampe magre o grossissime separate tra loro da un <
semplice solco, gli unghioni mutati in piedi palmati come d'anatra
o in artigli d'aquila. Il secondo, volto verso il paese, rappresenta <
un'aquila (?) die tiene col becco un cartellino a graticola di incerto i
significato; a lato dell1 aquila par di riconoscere, se non è troppo
osare, un serpente, e dietro al capo dell'augello un rozzo solco
mezzo cancellato, che forse è o fu una colomba. Il terzo, volto verso
Crana, rappresenta pure un'aquila, ed e disegnalo meno peggio
degli altri. 11 quarto, più caratteristico, rappresenta due colombe
bezzicanti un grappolo d'uva die pende da un festone di foglie
di vite; intorno alle colombe girano semicircolarmente due rami
d'olivo. L'ultima rappresentazione bestiaria Analmente è quella del ;
cane o lupo o altro (die sia, scolpito nel fusto stesso della colonna
poco sopra la cimasa, lavorato meglio assai delle bestie del capi- .
tello; davanti e dietro al cane rilevano dal fusto cilindrico della '»
colonna due piccole sporgenze che col collarino e coi cordimi della r
cimasa inquadrano la scultura. |

Dalla descrizione dei bassirilievi del capitello e della colonna è ,
facile ricavare con una certa approssimazione la data del monu-
mento. Le rappresentazioni bestiario non sono caratteristiche soltanto Fi .,
dei monumenti della prima arte romanica, ma ancora di quelli che,

conservatici in numero assai scarso, sorsero in Italia per opera di artisti barbari imitanti le

opere bizantine; i bassirilievi ripro-
dotti più sopra possono quindi essere
attribuiti sì al iw (die al x o al xi se-
colo. Ma se si penna mente alla ri-
spondenza di quella caratteristica
figura delle colombe bezzicanti il
grappolo d'uva con tante altre si-
mili del IX e del X secolo, e alla
rozzezza di una scultura (die non è.
di rilievo, ma di semplice incisione
per brevi solchi e per intaccature
dello scalpello, si potrà facilmente
Fig- 4- arrivare alla conclusione che il

nostro ignoto artista fu anteriore
al 1000. La colonna dunque appartenne alla chiesa abbattuta verso il 1500, o a un'al-
tra che la precedette; tolta dalla chiesa, fu rialzata piti tardi sul limite dei verdi prati
che circondano la borgata, e issata sulla nuova base da operai ignorantissimi (die la la-
sciarono, come sta ora, capovolti!; così essa stava nel secolo scorso, quando fu incisa

Archivia storico dell' Arte - Anno VI, Fase. III. 7
 
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