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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. IV
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Ffoulkes, Constance Jocelyn: Le esposizioni d'arte italiana a Londra, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0306

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264

COSTANZA .JOOKLYN FFOULKES

vene uno nel palazzo Giovanelli a Venezia con un paesaggio condotto con ottima dili-
genza, quivi attribuito al Tiziano, laddove ben osservato si scopre parimenti per un'opera
del Cima, come giustamente ebbe già a riconoscere il Morelli, al quale devesi anche la
rettifica portata nella Pinacoteca di Brera, a proposito di altra tavoletta dello stesso sog-
getto, da prima erroneamente attribuita al Basaiti, ora ammessa quale altro prodotto del
Cima, sempre in base ad una oculata osservazione delle forme.

A Cima da Conegliano è attribuito a Burlington House una figura grande al vero
del Salvator mundi (N. 150), ma è troppo debole in ogni particolare per quell'attraente
pittore e non può essere considerata se non come copia con notevoli varianti della ben
conosciuta tavola della Galleria di Dresda; serviva altre volte quest'ultima di pala d'al-
tare nella cappella de' Greci in quella città ed era in allora attribuita a Giovanni Bellini.
Al dottore Richter spetta l'onore di avere scoperto un'opera di Vittore Carpaccio nella
New Gallery, nascosta sotto il nome del fiorentino Domenico Ghirlandaio. E questo il ri-
tratto muliebre N. 159, di un incanto, di una semplicità di concetto e di una grazia che
meglio si sente di quello che si possa descrivere. Ha sofferto guasti in alcuni particolari;
gli occhi non stanno più correttamente al loro posto; ma ogni fine dettaglio, il ricamo
sul corsaletto di codesta avvenente donna, l'ornato di gioielli che le adornano il collo, a
guisa di due torcie ardenti, sono originalissimi e non è possibile convenire nell'avviso di
alcuni critici, che vi vogliono i danni così grandi da rendere il ritratto assolutamente
senza valore. Nel bel quadro del Carpaccio nella Galleria di Vienna il critico tedesco
trovò la conferma della sua congettura ed anche in alcuni quadri a Venezia gli studiosi
troveranno una piena conferma dell'attribuzione.

Di Carlo Crivelli, lo scolare dello Squarcione, la collezione di Burlington House te-
neva un prezioso quadretto, proprietà di lord Northbrook. Rappresenta la Madonna ritta
dietro ad un parapetto, indossante un mantello di broccato e portante in testa una cuffia
bianca ornata di una filza di perle; il Bambino seduto sopra un cuscinetto tiene con ambe
le mani un uccellino ; appesa in alto sulla tenda rossa è una ghirlanda di frutta a destra
e a sinistra della quale tenda si vede un paesaggio condotto con meravigliosa finezza.
Benché talvolta rigido e secco nel disegno ed esagerato nell'espressione, il Crivelli è un
maestro eminentemente originale, per l'ingenuità sua anche affascinante in alto grado; gli
accessori ne' suoi quadri poi sono sempre condotti con una nitidezza ed un realismo nel-
l'esecuzione veramente stupendo. Il Crivelli ha inoltre altro grandissimo merito, ed è quello
che le sue opere sono giunte sino a noi in uno stato che rende fortunatamente superfluo
in generale qualsiasi lavoro di ristauro, grazie alla resistenza straordinaria de' suoi colori
condotti a tempera. Tale il caso di codesta Madonnina di Burlington House, la quale è
segnata : Opus Karoli Crivelli Veneti, e vuoisi collocare fra le opere della sua fresca
età, benché posteriore alla sua interessante opera giovanile nella Galleria di Verona che
dà prova incontestabile della sua discendenza artistica dallo Squarcione. 1

La Vergine col Bambino n. 148, che ha affinità nella composizione con un quadro
della Galleria di Berlino, non è certamente del grande Andrea Mantegna, e neppure di
Bartolommeo Vivarini ; lasciamolo per ora senza nome, perchè dobbiamo confessare di non
conoscere abbastanza il maestro, al quale lo vorrebbe attribuito un distinto conoscitore.
Ad ogni modo avrebbe ad essere opera giovanile, alquanto timida nel disegno.

Non è possibile essere d'accordo col catalogo della New Gallery, intorno ai ritratti
numeri 132, 137. Chi conosce Antonello da Messina nella Galleria Nazionale (per non
andare più lontano) e nell'unico e prezioso suo disegno della collezione Malcolm (ora
esposto nel British Museum) vedrà subito che quei ritratti sono infinitamente inferiori a
questi e che non possono in vermi modo essere di mano di Antonello.

1 Un quadretto dello stesso Crivelli, che ha qual- certamente allo stesso tempo, trovasi esposto al South
che affinità col succitato e che deve appartenere Kensington Museum.
 
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