— n. 122. —
& 5
Lettera scritta ai 20 di lnglio dei 1524 da frate Giovanni protonotario in Casaie nel Monfer-
rato a Ginlio Gonzaga. (1) (■Inedita)
Magnifice lamquam fraler. Yorrei saper una cosa da voi, se vi scrivessi una iettera sello ha-
veresli per male, ma penso che si che non la saprete iegere et vi cruciarete et direte che sono
un asino, pur fate voi, io vi scriverò purc (io non vi venni ad vedere quando mi parlii che liebbi
altro che fare, fatc conto che quesla lellera suplischa per quello); io dissi alla Sig. Marchesana
che quelli stucchi non stavauo bene perche vi era certa colla clie non vi volea essere et che li
facevano negri secondo che disse ad maestro Lorenzo (2) et farà cbe non seranno perpetui perchè
ìa colla si putrefa: Qui ci è doi o tre che li sanno fare et un giovane depinctore che li imparò da
un architecto da Roma valenthomo, parendo ad Sua Signoria de havcrnc bisogno el faria vcnir !à
• io lo sò ben fare ma non sò poi bono da pislar quel marmo nè de remisticar in quella calcina
perche ne bo de gribale (sic) se volesti far questi officii voi io farei il resto) hor per dir da vero
se la Signoria vol esser servita o in queslo o in altro et maxime de qualche cose de Roma che
la mi comandi perche desidero servir sua Signoria poi desidero anchor che quelle sue fabriche
che son magnificamente bolle et bene intese come sono non manchino in qualche minima cosa
per defecto forse de noi altri servilori che non siamo presti ad quel che ce fia comandato. Se voi
sconlrasle mai M. Ilieronimo de Negri raccomandatemi ad lui, iteni ad sua Signoria et ad voi stesso
moltissime volte. In Bologna dove vi è piu fresco che ad Mantoa ad 20 luglio 1524. (3)
Fr. Jo Casalensis prot.
(al di fuori) Àl Magnif. Mes. Giulio da Gonzagha, fratello honoran.
In Mantoa.
ANNOTAZIONl
(1) — Trascritta dall’originale conservato nella Real Biblioteca di Mantova.
(2) — Pare che qui si alluda a Lorenzo Costa Ferrarese.
(3) — tiiulio Gonzaga accompagnò la letlera del protonotawo alla Marchesa di Mantova scrivcndole
dalla » Viila di Gabbianella al 23 Luglio 1524 » cosi: Illuslr. et Excel. patrona observand. II prothonotario
» de Casale nie scrive la qui alligata quale mando a Y. Exc. et per esser la rnajor parte sopra ali stucchi
» de li allogiamenli de V. E. quella o me advisi cosa le ho ad respondere o vero li faccia respondere in
» mio nome et come li pare. »
— N.° 125. —
Lettera scritta al 29 di Agosto del 1524 da Federico Marchese di Mautova a Baldassare
Castigiioni. (1)
Lo Abbadino (2) ne ha diilo cbc Julio pictor desidera venir ad Noi et Noi ne havcmo el
mazor desiderio del mondo perche havemo animo de servirne de lo suo nobilissimo inzegno et in
la pictura et in la architectura, et però volemo fati ogni opera per condurlo con vui, et havcmo
lassato stare de far alcune cose a Marmirolo fma che habbiamo lo parere et consilio soo. Et però
venga senza fallo aciò chc quella nostra fabrica no resta imperfella et pendente — Da Mantoa 29
augusti 1524. (5)
Federicus March. Mantuae
[al di fuori) Domino Baldassari comiti Castilioneo
Romae
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Lettera scritta ai 20 di lnglio dei 1524 da frate Giovanni protonotario in Casaie nel Monfer-
rato a Ginlio Gonzaga. (1) (■Inedita)
Magnifice lamquam fraler. Yorrei saper una cosa da voi, se vi scrivessi una iettera sello ha-
veresli per male, ma penso che si che non la saprete iegere et vi cruciarete et direte che sono
un asino, pur fate voi, io vi scriverò purc (io non vi venni ad vedere quando mi parlii che liebbi
altro che fare, fatc conto che quesla lellera suplischa per quello); io dissi alla Sig. Marchesana
che quelli stucchi non stavauo bene perche vi era certa colla clie non vi volea essere et che li
facevano negri secondo che disse ad maestro Lorenzo (2) et farà cbe non seranno perpetui perchè
ìa colla si putrefa: Qui ci è doi o tre che li sanno fare et un giovane depinctore che li imparò da
un architecto da Roma valenthomo, parendo ad Sua Signoria de havcrnc bisogno el faria vcnir !à
• io lo sò ben fare ma non sò poi bono da pislar quel marmo nè de remisticar in quella calcina
perche ne bo de gribale (sic) se volesti far questi officii voi io farei il resto) hor per dir da vero
se la Signoria vol esser servita o in queslo o in altro et maxime de qualche cose de Roma che
la mi comandi perche desidero servir sua Signoria poi desidero anchor che quelle sue fabriche
che son magnificamente bolle et bene intese come sono non manchino in qualche minima cosa
per defecto forse de noi altri servilori che non siamo presti ad quel che ce fia comandato. Se voi
sconlrasle mai M. Ilieronimo de Negri raccomandatemi ad lui, iteni ad sua Signoria et ad voi stesso
moltissime volte. In Bologna dove vi è piu fresco che ad Mantoa ad 20 luglio 1524. (3)
Fr. Jo Casalensis prot.
(al di fuori) Àl Magnif. Mes. Giulio da Gonzagha, fratello honoran.
In Mantoa.
ANNOTAZIONl
(1) — Trascritta dall’originale conservato nella Real Biblioteca di Mantova.
(2) — Pare che qui si alluda a Lorenzo Costa Ferrarese.
(3) — tiiulio Gonzaga accompagnò la letlera del protonotawo alla Marchesa di Mantova scrivcndole
dalla » Viila di Gabbianella al 23 Luglio 1524 » cosi: Illuslr. et Excel. patrona observand. II prothonotario
» de Casale nie scrive la qui alligata quale mando a Y. Exc. et per esser la rnajor parte sopra ali stucchi
» de li allogiamenli de V. E. quella o me advisi cosa le ho ad respondere o vero li faccia respondere in
» mio nome et come li pare. »
— N.° 125. —
Lettera scritta al 29 di Agosto del 1524 da Federico Marchese di Mautova a Baldassare
Castigiioni. (1)
Lo Abbadino (2) ne ha diilo cbc Julio pictor desidera venir ad Noi et Noi ne havcmo el
mazor desiderio del mondo perche havemo animo de servirne de lo suo nobilissimo inzegno et in
la pictura et in la architectura, et però volemo fati ogni opera per condurlo con vui, et havcmo
lassato stare de far alcune cose a Marmirolo fma che habbiamo lo parere et consilio soo. Et però
venga senza fallo aciò chc quella nostra fabrica no resta imperfella et pendente — Da Mantoa 29
augusti 1524. (5)
Federicus March. Mantuae
[al di fuori) Domino Baldassari comiti Castilioneo
Romae