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ajulo al medesimo Pippi in Mantova. Dai registri elie furono dei Gonzaga rilevasi che lo stesso Agostino da
lilozzanega all’anno 1559 aveva: » aiutalo a depingere ne la volta de la prima camara granda che è in la
» fabrica nova de la Sig. Duchessa in Castello, qual volta è depincta cum diversi partimenti de foliami in
frescho. Item ha aiutato a depingcre certi friseli de chiaro et schuro cum maschare et leste de lione che
» sono ne li ornamenti dintorno li quadri de le spalere de ligname in la sala de la fabrica nova del S. Ducha
» noslro in castello. Item ha aiutato a reconzare molte schrepadure facte ne le volte e ne li muri per !i
» fondamenti clie hanno chalato in dila fabrica. Item ha aiutato a depingere una faciata de dita fabrica
» verso lo giardino picliolo tereno, qual’è depincla cum uno friso grande et pilastri et archivolti cumli soi
» basamenti. EI tutto depincto in frescho de comissione de M. Julio Romano. » Ai pittori che servirono in
Manlova di ajuto al Pippi, e che non furono da noi nominati, è pure ad aggiungersi Massimiliano Muma-
relli, che si trova notato fra li dcpinctori stipendiati da la corte al 1555 forsc Jo stesso Maximiliano da
Lodi pictor il quale al 1551 dipingeva entro al Castello di Mantova de comissione de lo Spect. Mes. Julio
Romano.
— N.° 153. —
Lettera scritta al 18 di lnglio del 1528 da Federico Marchese di Mantova a Gmlio Pippi. (1)
Spectabile. Avendo inteso per la vostra il desiderio de la Illust. madama nostra Madre ono-
rand, che li serviamo per tutta qucsta sepliniana seguente per far quelli camarini dc maestt’O
Baplisla (2), volemo che facciati intendere a soa Exc. che, ancora che sarà grandissima incomo-
dità a noi per la nostra fabrica (5) per tanti maestri et lavorenti che son sovra essa che staranno
in darno con nostra gran spesa, semo conlenli che per dicla septimana esso maeslro Baptisla
vadi ad servire quella, ma pregate in noslro nome V. E. che non ce lo volia tener più de essa
septimana che me seria troppo grande incomodo et spesa vana; bene valete. Marmirolo 18
july 1528.
EI Marchese de Mantua
ANNOTAZIONI
(1) — Trascritta dagli Spogli del Sig. Arrivabene e fu anche pubblicata dal Gaye al T. II. a pag. 162,
deU‘op. cit.
(2) — Questo Giovanni Battista è lo stesso ricordato al capit. 2.° del lib. III. nel primo volume, e che
si nominò dei Scultori e non come dissero altri Briziano, Britano, Bertano, Ghisi, Brizza, o Brimino. II
Vasari scrisse che Gio. Battista Mantoano fu intagliatore di stampe c scultore eccellente e padre a due
figliuoli che intagliano stampe di rame divinamente cioè di Adamo e di Diana. Di Gio. Battista e dei figli
e degli intagli da loro eseguiti abbiamo parlato nel libro intitolato — Di cinque valenti incìsori Manto-
vani ecc.; Mantova. 1840.
(3) — Accenna al ritardo che ne conseguiva a fare compiuti i lavori che si stavane eseguendo entro
al palazzo del Tè, i quali molto stava a cuore al Marchese che fossero fìniti. Infatti al 5 marzo dello stesso
anno Federico scriveva a Giulio così: » Perche intendiamo che niuno pictor lavora a le camare nostre del
» palazo de Tè, pensamo che no se finiranno nè per tutto agosto come ne aveti promesso, nè per septem-
» bre nè per octobre: et ancora ne siano spassati che ne Siati mancato de tanli termini che avete preso
» ad finirle ne avvedemo che ancor questo altro terminc piato andarà molto inante con poca satisfaclione
» nostra. Però ve dicemo che se volete finire al termine promesso che li facciati lavorare diligentemente,
» quando non li voliati far provederemo de altri pictori che le finirano. Bene valete. Marmiroli ecc. »
ajulo al medesimo Pippi in Mantova. Dai registri elie furono dei Gonzaga rilevasi che lo stesso Agostino da
lilozzanega all’anno 1559 aveva: » aiutalo a depingere ne la volta de la prima camara granda che è in la
» fabrica nova de la Sig. Duchessa in Castello, qual volta è depincta cum diversi partimenti de foliami in
frescho. Item ha aiutato a depingcre certi friseli de chiaro et schuro cum maschare et leste de lione che
» sono ne li ornamenti dintorno li quadri de le spalere de ligname in la sala de la fabrica nova del S. Ducha
» noslro in castello. Item ha aiutato a reconzare molte schrepadure facte ne le volte e ne li muri per !i
» fondamenti clie hanno chalato in dila fabrica. Item ha aiutato a depingere una faciata de dita fabrica
» verso lo giardino picliolo tereno, qual’è depincla cum uno friso grande et pilastri et archivolti cumli soi
» basamenti. EI tutto depincto in frescho de comissione de M. Julio Romano. » Ai pittori che servirono in
Manlova di ajuto al Pippi, e che non furono da noi nominati, è pure ad aggiungersi Massimiliano Muma-
relli, che si trova notato fra li dcpinctori stipendiati da la corte al 1555 forsc Jo stesso Maximiliano da
Lodi pictor il quale al 1551 dipingeva entro al Castello di Mantova de comissione de lo Spect. Mes. Julio
Romano.
— N.° 153. —
Lettera scritta al 18 di lnglio del 1528 da Federico Marchese di Mantova a Gmlio Pippi. (1)
Spectabile. Avendo inteso per la vostra il desiderio de la Illust. madama nostra Madre ono-
rand, che li serviamo per tutta qucsta sepliniana seguente per far quelli camarini dc maestt’O
Baplisla (2), volemo che facciati intendere a soa Exc. che, ancora che sarà grandissima incomo-
dità a noi per la nostra fabrica (5) per tanti maestri et lavorenti che son sovra essa che staranno
in darno con nostra gran spesa, semo conlenli che per dicla septimana esso maeslro Baptisla
vadi ad servire quella, ma pregate in noslro nome V. E. che non ce lo volia tener più de essa
septimana che me seria troppo grande incomodo et spesa vana; bene valete. Marmirolo 18
july 1528.
EI Marchese de Mantua
ANNOTAZIONI
(1) — Trascritta dagli Spogli del Sig. Arrivabene e fu anche pubblicata dal Gaye al T. II. a pag. 162,
deU‘op. cit.
(2) — Questo Giovanni Battista è lo stesso ricordato al capit. 2.° del lib. III. nel primo volume, e che
si nominò dei Scultori e non come dissero altri Briziano, Britano, Bertano, Ghisi, Brizza, o Brimino. II
Vasari scrisse che Gio. Battista Mantoano fu intagliatore di stampe c scultore eccellente e padre a due
figliuoli che intagliano stampe di rame divinamente cioè di Adamo e di Diana. Di Gio. Battista e dei figli
e degli intagli da loro eseguiti abbiamo parlato nel libro intitolato — Di cinque valenti incìsori Manto-
vani ecc.; Mantova. 1840.
(3) — Accenna al ritardo che ne conseguiva a fare compiuti i lavori che si stavane eseguendo entro
al palazzo del Tè, i quali molto stava a cuore al Marchese che fossero fìniti. Infatti al 5 marzo dello stesso
anno Federico scriveva a Giulio così: » Perche intendiamo che niuno pictor lavora a le camare nostre del
» palazo de Tè, pensamo che no se finiranno nè per tutto agosto come ne aveti promesso, nè per septem-
» bre nè per octobre: et ancora ne siano spassati che ne Siati mancato de tanli termini che avete preso
» ad finirle ne avvedemo che ancor questo altro terminc piato andarà molto inante con poca satisfaclione
» nostra. Però ve dicemo che se volete finire al termine promesso che li facciati lavorare diligentemente,
» quando non li voliati far provederemo de altri pictori che le finirano. Bene valete. Marmiroli ecc. »