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fare. Ilo pure abbozzate anche le rispeltive clevazioni dcl fabbricato, ma rimanendo in dubbio di
qualche mutazione, le preciserò, senlilo ch’ abbia quanto mi vcrrà suggerito. Non scrivo per ora
al S. Luigi Maroni ma all’ occasione che io spedirò tutli i piani del nuovo teatro, vi unirò anche
quelli di sua invenzione; cd io mi dichiaro. Manlova lo agosto 1787.

Suo Dcv. Servo Paolo Pozzo.

(al di fuori) AI Preg. Sig, Intendente Giuseppe Cauzzi — Lodi.

ANNOTAZIOINE

(1) — II Maroni aveva irnmaginato il modo con cui si avesse ad architettare il teatro in Lodi prima
ancora che il Pozzo fosse ricbiesto di darne il disegno. E lo stesso Maroni al 26 di giugno del 1787 scri-
veva al Pozzo : » Qucsti disegni ho fatti più per imparare che per servire alla nuova erezione del leatro di
» Lodi, mentre pur troppo incorrerei nella taccia di prcsentuoso se avessi avuta tal inira » Quel teatro però
fu eseguito nè giusta la invenzione suggerita dal Maroni nè giusta quella del Pozzo, lo che si rileva da
quanto a questo scrisse Carlo Mazzucchelli al 17 di dicembre del 1788: » II teatro di Lodi và ogni giorno
» crescendo ma meno bello e ben fatto. Io non mi sono mai curato di mandargli il disegno, perche volendo
* sapere com’ è fatto, basta guardare tutti i teatri del Sig. Piermarini che si sà subito come è questo.
» Questi signori hanno domandato un teatro, sia bello, brutto, ben fatto o nò tanto che abbiano un teatro
» sono contenti. »

— N. 250. —

Lettera scritta al 17 di settembre del 1789 da Paolo Pozzo a Matteo Borsa segretario della
R. Accademia. (1) (Inedita)

Illus. Sig. Le partecipo d’ essere già state collocate nel R. Museo le antichità di Pomponesco
che fmalmente sono pervenute. Gli allri pczzi che tultora sono sparsi in varii luoghi della pro-
vincia, per ottenerli dipenderà dalie future provvidenze che crcderanno di voler prendere. Stimo
inoltre mio dovere di unire il num. 5 dell’anno 1778 di questa Gazzetla, neH’ultima data delia quale
rileverà che anche i monaci di San Benedetlo hanno contribuito ad arricchire il mentovato museo,
come pure mi ricordo di essere concorso ad aumentarlo il Sig. Marchese Odoardo Guerrieri con
una testa antica di marmo (2) ed un busto di tcrra cotta chc dicesi il ritralto di Folengo (5).
Prego Y. S. di aggradire quanlo lio l’onore di nolificargli. Mantova 17 settembre 1789.

Dcv. Servo Paolo Pozzo

ANNOTAZIONI

(1) — Gli originali di questo documonto e dell’altro che segue, si conservano presso l’Accademia
Virgiliana.

(2) — Da questa lettera abbiamo notizia clie i Comuni della nostra provincia, i frati ed i cittadini
tutti volonterosi concorsero ad offerire pregiati monumenli pei quali venne a comporsi in Mantova un ricco
Museo. Intorno a che lo stesso Borsa pur scrisse clie Gio. Battista Gherardo d’Arco offeriva a tal fine ven-
titre pezzi tra quali sono da osservarsi molti bci votivi, due Veneri, una Diana ed il basso-rilievo dellc
supplicazioni ; e cosi ancora Giovanni Pergen vescovo di Mantova il marmo greco dè libatori; il Bevi-
lacqua la battaglia feconda di dotte conlese; il Ilangoni due bei baccanti e qualche iscrizione ; ed altri
chi lapidi. chi busti e chi fragmenti. Ed i benemeriti donatori tacciuti dal Borsa turono : Ferdinando
da Bagno, Giovanni Facchini, Domenica Garacci. Girolamo Coddè, Gaetano Ferrari, Gio. Battista Sogari,
Paolo Pozzo, Gio. Battista Visi, Giuseppe Cavalii, Ferdinando Cavriani, ed un Molossi ed un Lanfredi.

(3) — Del busto rappresentante Folengo fu da noi parlalo al cap. 2.° del ìib. II. nel primo volume.
 
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