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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 1
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Toesca, Pietro: Umili pittori fiorentini del principio del quattrocento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0099
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UMILI PITTORI FIORENTINI

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è quello stesso che vedemmo, con l’arpa, nei trittici di Firenze e di Chantilly; col suo viso
infantile dal naso un po’ ricurvo, dai riccioli sfuggenti intorno alle tempie egli rassomiglia
all’angiolo che libera San Pietro: le sue mani hanno le dita digradanti ed appuntite sì carat-
teristiche pel nostro pittore; le vesti, di un cangiante guazzoso, mostrano pieghe e colori
quali si vedono nel trittico degli Uffizi. La figura del secondo angiolo è quasi interamente

Fig. 7 — Pittore fiorentino del 1435 c. : Trittico
Castello di Chantilly

perduta ma in quella di San Bartolomeo ancora si può bene apprezzare la maniera del pittore
il quale qui riprodusse uno dei vecchioni dipinti nella predella, con la fronte aggrottata, il
naso adunco, l’oscuro colore del viso illuminato vivamente; formò nel suo consueto modo
le mani.

Nell’interno della cappella due frammenti di affresco rappresentano il martirio di San Bar-
tolomeo e la decapitazione di un altro santo, composizioni arruffate, confuse, forse non ideate
dall’artista medesimo che sì semplicemente narrò la storia di San Pietro:, l’esecuzione dell’af-
fresco con tinte caldissime, il segnare dei visi, la forma delle mani ci pare tuttavia che riveli
l’opera del pittore della predella.

Della stessa maniera sono gli affreschi, assai guasti, che ancora si scorgono sull’entrata
della cappella de’ Dagomari.
 
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