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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 4
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D'Achiardi, Pietro: Alcune opere di Sculptura in Legno dei secoli XIV e XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0425
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PIETRO D'ACHIARDI

permette più un esame stilistico sicuro, non sarà difficile ritrovare fra la Vergine Annunziata
del Museo di Berlino e questa statua di Siena molte analogie nei liberi panneggiamenti
delle vesti e nella struttura generale delle figure.

Nella stessa Siena ed in alcune chiese dei dintorni si conservano tuttora non poche
altre statue in legno di simil genere, alcune delle quali furono inviate attualmente all’Espo-
sizione d’arte antica in quella città. Due gruppi dell’Annunziazione, provenienti dal vicino
comune di Montalcino, ci si presentano non privi di interesse, quantunque non dotati di
straordinari pregi. In uno di essi (numeri 899, 900, proveniente dalla chiesa del Corpus
Domini in Montalcino) le figure della Vergine e di Gabriele, dalle dimensioni maggiori del
vero, dalle proporzioni tozze e corte, hanno un’espressione grave e triste nelle teste grandi
e pesanti (fig. 14 e 15). Questi difetti sono in parte compensati da una certa solennità
ieratica, da una certa maestosa compunzione che spira da quelle figure, e dal lusso decorativo
dei loro abbigliamenti, specialmente di quelli dell’Angelo, dai capelli dorati e cinti da una
ghirlanda a foglie di lauro, dalla veste azzurra e dal manto rosso cosparso di piccoli qua-
dretti in oro. La Vergine, dai capelli pure dorati, indossa una veste rossa e un manto
azzurro cosparso di stelle d’oro. Essa teneva nella sinistra il libro delle preghiere, oggi per-
duto, e porta la destra dinanzi al petto, secondo l’atteggiamento consueto di queste rappre-
sentazioni.

Il cartellino apposto a queste statue, aspettando i risultati di una ricerca più appro-
fondita, si contenta di indicarle come opere del secolo XV ; noi crediamo invece che debbano
essere riportate al secolo xiv, al pari delle altre due, pure provenienti da Montalcino (chiesa
di Sant’Antonio Abate, esposte ai numeri 909-910) e ugualmente assegnate al secolo XV
(fig. 16 e 17).

Tanto l’Angelo che la Vergine hanno forme esageratamente allungate e strette, e solo
dalle vesti rivelano nel rozzo intagliatore una certa conoscenza, benché assai limitata, delle
esigenze plastiche. L’importanza di questo gruppo è determinata sopratutto dalla scritta che
si legge intorno alla base delle due statue. In quella dell’Angelo: Angelus sculpsit ex
PINSIT A TEMPO DI TOFO BARTALINI RECTORE M. CCC. LXX. QUESTO AGNOLO FECE FARE
l’Arte dei Calzolai; in quella della Vergine; a. d. m. ccc. lxviiii. L’Arte de’ Cal-
zolai FECENO FARE QUESTA FIGURA A TEMPO D’AGNOLINO RECTORE.

Di un pregio assai superiore a quello di tali statue è un’ altra scultura in legno che
si conserva pure in Montalcino, nella chiesa eh San Pietro. Rappresenta il principe degli
Apostoli seduto, in abiti pontificali, con due grandi chiavi incrociate araldicamente nella
sinistra e colla destra alzata in atto di benedire. Essa pure appartiene a questa florida pro-
duzione senese della fine del secolo XiV e dei primi anni del XV. Ancora una certa stiliz-
zazione apparisce nelle pieghe delle figure, curveggianti alla gotica, ma nel complesso pos-
siamo dire di trovarci dinanzi ad una delle ultime manifestazioni dello spirito trecentesco,
che prelude alle vivaci e popolari creazioni del secolo XV.

Altre sculture in legno di scuola senese della fine del secolo XIV e del principio del xv,
si trovano esposte nella Mostra di .Siena. Così ricorderemo, fra quelle che presentano un
certo interesse, benché di pregio artistico assai scarso, una piccola statuetta di Madonna
col Bambino (n. 267), in gran parte ridipinta; una statua grande al vero di Sant’Antonio
Abate, proveniente da Asciano (senza numero), dalle proporzioni tozze, rozzamente e dura-
mente intagliata, senza nessuna caratteristica di scuola o di stile; una statua di San Gio-
vanni Battista (n. 2687, proveniente dal seminario arcivescovile di Montalcino), ed un’altra
statua di Madonna col Bambino (n. 921). 1

1 Degna di attenzione è pure una statuina grande
un terzo del vero (n. 1000, esp. Parrocchia di Santo Ste-
fano) qualificata come un San Bartolommeo, mentre
a noi sembra invece un San Paolo, sia per il tipo

della testa, che è quello comune dell’Apostolo delle
genti, sia per gli attributi che lo caratterizzano. Egli
tiene nella sinistra un libro e nella destra alzata una
spada, di cui, essendosi perduta la lama, non resta
 
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