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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 4
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D'Achiardi, Pietro: Alcune opere di Sculptura in Legno dei secoli XIV e XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0427
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372

PIETRO D'ACHIARDI

La bella statua in legno di scuola senese acquistata recentemente dal Museo Nazionale
di Firenze, e' qualificata per una Vergine Annunziata, mostra essa pure di attaccarsi alle
ultime forme dell’arte pisana per il suo atteggiamento, a dire il vero, assai strano in una
rappresentazione dell’Annunziata. Essa infatti sta seduta sopra una specie di zoccolo alquanto
basso e tiene un rotulo nella mano destra poggiata sopra il ginocchio destro, mentre colla
sinistra alzata ed aperta sembra in atto di accogliere un’offerta. A prima vista saremmo
indotti a credere che si trattasse piuttosto di una Sibilla oppure di una Madonna seduta
dinanzi al bambino giacente nel Presepe, in atto di accettare l’offerta dei Magi o dei Pastori.
Qualunque interpretazione sia da darsi a questa figura, certo si è che per i lineamenti aristo-
cratici e gentili della faccia, dagli occhi allungati, del naso sottile, dalla bocca piccolissima,
dal mento solcato da una forte infossatura, per l’espressione e per la nobiltà dell’ insieme,
essa è degna di occupare un posto eminente fra le opere di simil genere. 1

All’indirizzo della scultura senese, che in parte mostra ancora di non essere immemore
degli antichi precetti attinti dai grandi artisti pisani, ed in parte non sa resistere all’ inva-
sione delle nuove forme che si diffondevano dalla vicina Firenze, e si assimila felicemente
questi elementi importati, mescolandovi un certo spirito proprio particolarmente gaio e leg-
giadro, appartengono altri gruppi dell’Annunziazione esistenti negli stessi dintorni di Siena.
Primo fra tutti quello della chiesa di San Francesco in Asciano (pure attualmente all’Espo-
sizione di Siena, numeri 2648-2650), che nella figura della Vergine ci offre uno dei più fini
e più gentili esemplari di questo tipo (fig. 18), Questa figura conserva ancora quasi intatta
la sua fine policromia nella rosea e lucida colorazione delle carni, nei capelli dorati, nella
veste, di un rosso fragola vivissimo, cinta al disotto del petto con una cintura verde a fregi
d’oro. TI suo atteggiamento non è quello consueto delle altre Madonne che siamo venuti
esaminando, e che recavano generalmente il libro delle preghiere nella sinistra, alzando la
destra al petto in atto di compunzione. Anche qui lo spirito del Quattrocento penetra rav-
vivando le forme e dando alla scena sacra il carattere della scena di genere. Maria ha la
sinistra alzata all’altezza dei fianchi e la destra all’altezza della spalla, in atteggiamento
naturalisticamente disinvolto; meravigliata dalle parole dell’Angelo, non si ripiega umile
e dimessa, ma si atteggia lievemente ad un sorriso che anima i lineamenti rotondetti e
grassocci del suo volto giovanile.

Di pari bellezza è la figura dell’Angelo, tutto in veste bianca ad ornati geometrici,
con una fusciacca rossa attraverso il petto, con calzari pure rossi. Egli tiene nella sinistra
un rotulo, invece del giglio, ed alza la destra benedicendo. Disgraziatamente però la sua
faccia, essendo completamente ridipinta, non presenta nessuna delle qualità così fini che
abbiamo riscontrato in quella della Vergine. Inoltre questa figura è deturpata da due grandi
ali massiccie, rozzamente intagliate e crudamente dipinte, sostituite, forse nel secolo xvn,
a quelle primitive.

Ambedue le statue tengono ancora delle forme trecentesche nella grazia giovanile dei
corpi flessuosi e nel piegare delle vesti; ma la testa della vergine, alquanto sviluppata e
rotonda, e un certo spirito popolarmente vivace che informa la composizione, mostrano
chiaramente che già siamo all’alba del nuovo secolo.

Un termine di confronto per determinare l’età di queste opere ci viene offerto da un
gruppo simile, che si conserva nella collegiata di San Gimignano (fig. 19 e 20), e che ci
presenta ugualmente la figura della Vergine, senza manto, con una veste di un bel rosso
vivo, stretta da una cintura in alto, al disotto del petto, in modo da disegnare nettamente
le eleganti forme del corpo. Essa ha, secondo il solito, i capelli dorati, ed è atteggiata nel
modo più consueto, col libro nella sinistra e colla destra portata al petto; se non che tale

1 C. Ricci, Nuovi acquisti della Galleria degli Uffizi e del Museo Nazionale di Firenze, in Emporium,
settembre 1904, riprodnz. a pag. 234.
 
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