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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0471
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BIBLIOGRAFIA

CENNI BIBLIOGRAFICI.

Architettura.

W. H. Goodyear, Vertical Curves and other archi-
t e durai Reflnements in ihe gothic Cathedrals and Chur-
ches of Northern France and earles hyzantine Chur-
ches ot Constantinoples {Memoirs of Art and Archaeol.
of thè Museum of thè Brooklyn Institute of Arts and
Sciences, 1904, I, 4, pag. 67).

Esposizione di bellissime fotografie dimostranti notevoli de-
viazioni dalla linea regolare, usate a bella posta dagli ar-
chitetti onde ottenere effetti ottici.

G. Gronau, Una lettera di Giulio Parigi (Rivista
d'arte, 1904, II, 5, pag. 101-104).

Documento di lavori progettati nel principio del sec. xvn
per le abitazioni del Palazzo Riccardi.

G. M. Livett, Crayford Church. {Archaeol. Can-
tia?ia, XXVI, p. 51-78, figg. e tavv. ; London, 1904).

La chiesa di San Paolino a Crayford (Kent), bella e pit-
toresca costruzione, ha dato molto da fare agli studiosi, so-
prattutto a causa della sua particolarità, cioè della navata
doppia o gemella, divisa da un colonnato centrale. Poiché
tale sua condizione non è originaria, ma risulta da successive
trasformazioni, l’a. ha studiato ed espone con copioso cor-
redo di notizie, di piante e schizzi e vedute, tutte le vicende
costruttive della chiesa, fissandone i punti principali e cioè :
costruzione primitiva normanna (sec. xil?), prime trasforma-
zioni in istile archiacuto (sec. xni), ingrandimento con la
pianta attuale e doppio tetto (sec. xiv), addizioni e modifi-
cazioni nel sec. XV e nel 1500, rifacimento del tetto nel 1630»
e restauri nel 1862.

G. M. Livett, The architectural history of Creai
Chart Church. {Archaeol. Cantiana, XXVI. pag. 101-
116, 4 tav. ; London, 1904).

E un’elegante chiesa di stile ogivale, costruita probabil-
mente ai primi tempi dei Normanni, rifatta nel Trecento, e
modificata nel secolo successivo.

G. M. Livett, The architectural history of High
Halden Church. {Archaeol. Cani., 1904, XXVI, p. 295-
315, 6 tav.).

Anche questa chiesa, come le altre già studiate dall’A. risale
all’epoca normanna ed è stata poi rifatta durante il medio
evo. Ha diverse particolarità interessanti, ma fra esse la più
singolare è la torre che consta quasi per intiero di una im-
palcatura di legno.

L. Pitto ni, La libreria di San Marco: cenni sto*
rici. Pistoia, 1903, 8°, p. 130.

Narrando l’origine e le particolari vicende della Biblio-
teca Marciana, l’a. riferisce anche le notizie su la fabbrica
sansoviniana che tuttora è detta per tradizione la Libreria;

e in appendice espone sommariamente i dati biografici su gli
artisti che in qualche modo ebbero parte nella decorazione
dell’edificio.

J. Zielinskt, Notices biographiques sur Jean-Marie
Mosca {Padovano) et Jean Jacob Caraglio, artistes ita-
liens en Pologne, au XVIe siècle (Riv. ital. di nu-
mism., a XVII, p. 355-362; Milano, 1904).

Il Mosca, architetto, scultore e medaglista, andò in Po-
lonia verso il 1530, e lavorò agli ordini di Sigismondo I
specialmente a Cracovia, dove morì nel 1573, e dove visse
poi un suo figlio, Andrea, buon medaglista. Anche il Ca-
raglio, veronese, operò quasi nel tempo stesso a Cracovia,
specialmente di oreficeria. Morì nel 1565.

I. Zeiller, Les derniers résultats des fouilles de
Salone {Mélange s d’archeol. et d’histoire, a. XXIV,
p. 125-137 con 1 pianta; Paris, 1904).

Si riferisce all’esplorazione dei ruderi della basilica urbana,
la più grande delle cattedrali della Dalmazia, e discutendo
sull’età della sua fondazione, conclude doversi attribuire ai
primi del v secolo.

Scultura.

W. Bode - C. Phillips, The bronze Relief in thè

Wallace Collection {The Burlington Magazine, 1904,

IV, pag. 215-216).

Un bassorilievo di bronzo rappresentante una danza di
ninfe ed attribuito dal Phillips al Riccio, è messo dal B. a
riscontro con il bassorilievo dell’altare nella cappella Chigi
in Santa Maria del Popolo, opera del Lorenzetto, per notare
bensì alcune somiglianze nelle figure, ma accentuare le dif-
ferenze di fattura che fanno ritenere il bassorilievo della col-
lezione Wallace eseguito non nel Rinascimento, ma nel se-
colo xviii da qualche artista francese quale il Gouthière o
il Thomire. Il Phillips mantiene tuttavia la propria attribuzione.
G. Calabro Sollyma, Una custodia di Nibilio Gagini

{Arch. stor.messin., IV, pag.212-216; Messina, 1903).

Si pubblica un atto del i° settembre 1601, col quale a
Nibilio (o Annibaie) Gagini veniva commesso il prezioso osten-
sorio che tuttora conservasi a Mistretta.

C. de FabiHczy, Benedetto Buglioni {Rivista d'arte,

1904, II, 139-142).

Documenti intorno alle opere del Buglioni a Perugia
(1487-1488) e a Pistoia (1510). L’A. attribuisce al Buglioni
una Madonna col Bambino nel Camposanto di Pisa, e du-
bita se allo stesso artista non si possa attribuire una lunetta
rappresentante la Madonna adorata da due angeli, conser-
vata nel Museo di Viterbo. Santi di Michele, seguace del
Buglioni, nel 1552 s’impegnava a layorare due tavole d’al-
tare per la chiesa della Croce dell’Alpi presso Cutigliano.
 
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