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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0177
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132

CORRIERI

Chiesa di San Nicola nell’agro di Seme-
stene. — Negli antichi diplomi è chiamata
Ecclesia Sancii Nicolai in Trulla dal nome
della regione in cui sorge. Una bolla emanata
nel 1125 da Onorio II la comprende fra le
chiese, di cui si riconferma il possesso all’Or-
dine dei Camaldoli, il che c’induce a ritenerla
costrutta nel xi secolo. E che sia una delle
antiche chiese romaniche dell’isola risulta an-
che dai suoi caratteri stilistici e costruttivi.
Sovrasta la porta architravata un solo ordine
di false arcate poggianti su due pilastri ango-
lari e su quattro colonnine dagli informi capi-
telli sagomati ed ornati con arte rozza ed
arcaica. Manca il frontone, e nei muri laterali
e nell’abside si svolge la solita cornice romanica di
coronamento con archetti circolari impostantisi su men-

Raffaello : Madonna dai Candelabri
Londra, Collezione Sir Charles Robinson

Beaux Aris) pensa tuttavia che questa pittura sia l’au-
tentica. È possibile che Raffaello le abbia dipinte am-
bedue, o per lo meno che abbia aiutato a
dipingerle, ma poiché l’ultima pittura è
stata nascosta per qualche anno, è impossi
bile di parlarne con molta precisione. Quella
ora esposta è bellissima ed in buone con-
dizioni, e deve essere classificata fra i mi-
gliori prodotti di Raffaello nel suo primo
periodo romano.

Londra, 15 febbraio 1905.

Le nostre sono per lo più chiese, sparse
per i piccoli paesi e per le estese vallate, di
ristrette dimensioni e senza pretese di gran-
diosità. Pur tuttavia in alcune di esse i det-
tagli architettonici assurgono a tale finezza e
leggiadria da ritenere negli artisti che li scol-
pirono una genialità ed una valentia non co-
mune.

Herbert Cook.

Notizie di Sardegna.

Sono certo che non riusciranno discari
agli studiosi i cenni che in questa rubrica
de L’Arte in forma succinta e schematica,
senza prestabilite linee stilistiche o crono-
logiche, esporrò sui monumenti medievali
della Sardegna, i quali si raccomandano
all’attenzione del lettore per esser inediti
e per non aver subito che lievi modifi-
cazioni, conservando le prime forme roma-
niche senza le aggiunte, gli ampliamenti e
gli abbellimenti, che quasi da per tutto
fecero maggior danno delle irruenze bar-
bariche.

Le misere risorse a disposizione dell'isola
non permisero le grandiose trasformazioni
e dal punto di vista artistico oggi possiamo
non dolerci di questa miseria, che fu po-
tente usbergo contro le manìe innovatrici. Finestre aragonesi in Iglesias
 
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