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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0183
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CORRIERI

138

La figura, un po’ sregolata nelle proporzioni del
corpo, è ben panneggiata, se si ha riguardo alla dif-
ficoltà dell’artefice nel lavorare di sbalzo. A destra e
a sinistra sono due angioli con le mani incrociate.

Sul piano, di fronte a ciascuno di questi angioletti,
è un foro di n millimetri di diametro, formato da

che questo gruppo sia uscito dalla mano di Nicola
Piczulo, tanto più che fu ordinato dallo stesso frate
Bartolomeo di Acciano.

Nell’opera il marchio SVL è impresso sulla pre-
della della Vergine e sulla lastra posteriore, ed è il
marchio che il Piczulo rifece per ordine di re Ladislao,

La Pasquarella: Madonna col Bambino e due angeli, sbalzato in metallo
a tutto rilievo

Castelvecchio Subequo, Palazzo Comunale

una corona circolare rilevata, destinato forse a reggere
candele.

I campi delle due corone sono smaltate di nero:
in quello a destra del gruppo sono tutte stellette do-
rate e in quello a sinistra queste parole:

IESSV (sic) AVTEM TRANCIENS.

Nel disotto della lamina del poligono è graffito,
con caratteri dell’epoca: pesa oze xvim otta IIJ.

Ragioni tecniche e stilistiche fanno credere che an-

col segno di abbreviazione superiormente alla sillaba,
non con i due puntini sotto la U e la L barrata, che
si vedono nel marchio della croce.

A mastro Nicola Piczulo possono attribuirsi alcuni
oggetti del tesoro della chiesa dell'Annunziata di Sul-
mona e altri della cattedrale di Venafro, massima-
mente la così detta gabbia di San Nicandro, un lavoro
gotico finissimo, che risente la maniera degli artisti
senesi del 400.
 
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