Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

DOI Heft:
Fasc. 5
DOI Artikel:
Toesca, Pietro: Michelino da Besozzo e Giovannino de'Grassi
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0392
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
MI CHELINO DA BESOZZO E GIOVANNINO DE’GB ASSI

339

quattro volte, formata da una M gotica sospesa ad una catenella. In basso un’aquila (?) che batte le
ali entro una raggiera variopinta ed ha accanto un cartello con la scritta gotica: «amore de dona».
C. 17 r.: un gruppo di cani intenti a sbranare un cignale; in basso, un leopardo incatenato ad una
buccola raggiante ed accosciato sopra un prato rotondo e racchiuso da uno steccato. Quest’ultimo
disegno è certamente un’impresa araldica. Scritte del xvi secolo. Cc. ij v. e 18 r. : ambedue le carte
sono occupate da un unico disegno colorato rappresentante sopra una rupe un’aquila entro il suo nido
intenta a provare i propri figli facendo loro fissare il sole che irraggia nell’alto. Uno degli aquilotti
cade riverso fuor del nido, un altro è percosso dalla madre. Il disegno si riferisce alla nota leggenda
dei bestiari medioevali, ma può anche aver servito per istudio di qualche impresa araldica. Scritte del
xvi secolo. C. 18 v.: da un’ orifiamma pende una corona entro la quale stanno, simmetricamente,
imprigionati pel collo due cigni che starnazzano le ali. Anche questo è senza dubbio uno studio per
un’ impresa. C. 19 r.: studio di un grande nodo formato da una sciarpa frappata. La sciarpa è tutta
accuratamente colorita di verde bruno e lumeggiata. La solita mano del xvi secolo le scrisse accanto :
«panno», ma, come dissi, ritengo che questo disegno possa essere uno studio per un’impresa viscontea.
C. 19 v.: in alto una pianta fiorita, studio di decorazione; in basso un giardino con una rama di agri-
foglio, un cigno e quattro volte ripetuta l’impresa che vedemmo a c. 16 v. C. 20 r.: il disegno che
occupa tutta questa carta sembra lo schizzo per una grande decorazione murale formata in alto da una
fascia divisa in riquadri per mezzo di grossi fogliami ornamentali (entro ogni riquadro è figurato un
leprotto), più in basso da un’altra zona di foglie e dall’impresa, replicate all’infinito, di uno sparviero (?)
circondato da un cartello col motto: «amor de» che richiama quello già trovato a c. 16 v. C 20 v.:
bianco con alcune scritte del xvi secolo. C. 21 v.: della stessa scrittura ch’è nella carta precedente, si
legge: « laus deo 1574». Senza disegni. C. 22 r.: un leopardo ed un capriolo. C. 22 r.: un bellissimo
cervo privo di corna. Sembra eseguito a punta d’argento ed è della solita maniera. C. 22 v.: un cervo
con le corna; a penna. C. 23 r.: per un sentiero alpestre un asinelio va portando due barili; disegnato
a penna sottilmente, con luci bianche. C. 23 v.: un gatto selvatico; scritta del xvi secolo. C. 24 r.: qui
si ritorna al formato minore quale già trovammo nel quinterno delle carte 9-14; probabilmente anche
questo foglio era in origine unito al detto quinterno poiché anch’esso contiene schizzi di volatili, cioè
di un fagiano e di due altri uccelletti coloriti tutti al vero. Cc. 24 v. e 23 r.: bianche. C. 23 v. : il
disegno a contorno di penna rappresenta una barca con gonfie le vele entro la quale stanno tre uomini
ed un leopardo. Il segno qui è fine come in tutti gli altri fogli, ma nelle figure presenta una certa
maggior rigidezza: ciò tuttavia non ba2ta a giustificare la sua attribuzione ad un artista diverso da
Giovannino de’ Grassi. Cc. 26 v. e 27 r.: sono bianche e or furono cuciti già in antico due foglietti
di pergamena contenenti le lettere alfabetiche dalla A alla G tratteggiate a penna e formate da bizzarri
intrecci di uomini e di animali (cfr. testo). Cc. 27 v., 28 r., 28 v.: bianche. C. 29 r.: sulla pergamena
è leggermente segnata e lumeggiata la figura di una donzella seduta e in atto di sonare un’arpa (cfr. testo).
Cc. 29 v.30 r.: lettere alfabetiche dalla H alla V, miniate (cfr. testo e ripr.). C. 30 v.: lettere alfabe-
tiche dalla X alla Z, miniate come nelle carte precedenti. C. 31 v.: un leone che sbrana un cervo, a
chiaroscuro, della solita maniera. Scritta del xvi secolo. C. 31 v.: bianca.
 
Annotationen