Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI issue:
Fasc. 2
DOI article:
Venturi, Adolfo: Pietro Cavallini a Napoli
DOI Page / Citation link: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0159
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
I 20

ADOLFO VENTURI

dall’arcivescovo Umberto di Montauro, morto nel 1320; ma certo raffresco ha relazione coi
seguaci del maestro direttore della decorazione di Santa Maria Donna Regina, non proprio
col maestro stesso; e il quadro in cui è ritratto Umberto di Montauro (citato dal Bertaux

Fig. 3 — Napoli, Santa Maria Donna Regina
Affresco di Pietro Cavallini

a prova dell’esistenza verso il 1320 di un pittore di scuola senese in Napoli, « il quale lavorò
non solamente nel duomo, ma pure in Donna Regina ») non ha rapporto di sorta coi lavori
pittorici nè dell’uno, nè dell’altro luogo. E così noi siamo propensi a indicare il 1320
come data ultima o massima del termine degli affreschi, invece che data minima del loro
inizio.

I dipinti più antichi sono quelli che cominciano nella parte inferiore dell’alta navata che
si estende fra le due navate sovrapposte e il coro unico. Sopra una serie di scene apoca-
littiche, in gran parte scomparse (e che forse si potranno ricostruire idealmente con la scorta
della tavola del conte Erbach di Fiirstenau), salivano tra grandi palme profeti ed apostoli,
entro scompartimenti sovrapposti. Questi si sono in parte conservati : ancora si vedono accop-
piati i santi diaconi Stefano e Lorenzo, Giuseppe ebreo e San Pietro, Abdia e un apostolo,
Elia e San Tommaso, Aggeo e San Filippo (fig. 1, 2, 3, 4). In quel raggrupparsi delle grandi
figure di qua e di là dalle palme può riconoscersi un concetto evidentemente romano, sca-
turito dall’abitudine di osservare i grandi musaici delle nostre basiliche, e anche, se vuoisi,
dall’educazione di musaicista quale ebbe Pietro Cavallini. Mettiamo poi a confronto alcune
 
Annotationen