CORRIERI
M5
del suo prototipo Giorgione. Noi possiamo fare bene
questo confronto per mezzo di un bel ritratto di que-
st’ultimo, che è qui esposto. Esso è stato presentato
dal colonnello Kemp.
Noi abbiamo qui la rappresentazione straordina-
riamente potente di un uomo oltremodo sgradevole,
simile ad un ebreo che tiene stretto cupidamente il
suo sacco di monete, con espressione di ferma riso-
luzione. La naturalezza, la semplicità e la intensità
di questa figura ci rivelano il fare di Giorgione, ca-
essere stato originariamente un pannello decorativo,
forse di una serie intorno ad una stanza, poiché un
altro della serie appartiene al conte di Darnleejs a
Cobharn Hall. Alcuni hanno suggerito il nome di Por-
denone, altri di Romanino, ma la questione dell’au-
tenticità resta per ora insoluta. L’esecuzione è abba-
stanza individuale, e ricorda il grande « Concerto »
di Lord Lansdowne, che è considerato come opera del
Cariani. Tuttavia questo nome non si raccomanda nel
presente caso, cosicché per il momento dobbiamo
Giorgione (?) : Ritratto. Londra, Collezione Kemp
ratterizzato anche dal trattamento dei capelli, dall’ovale
della faccia, e dalle meravigliose armonie in grigio
del. dipinto.
Il Berenson, qualche anno fa, dichiarò questo ri-
tratto come un antica copia da Giorgione, ed egli
andò tanto oltre da riconoscere lo spirito del Maestro
in un opera attribuita allora al Licinio; ma nessuno
può ammettere realmente che questa sia una copia.
Trattasi certamente di un originale, forse in istato non
perfetto, ma sempre di un originale. 1
Viene quindi una grande « Processione trionfale »
della scuola di Giorgione, dalla Galleria di Sir Fre-
derick Cook a Richmond. Poche pitture veneziane sor-
passano per l’armonia del colorito le attrattive di que-
sto quadro, le cui condizioni sono perfette. Sembra
1 La Redazione, pure non condividendo alcune delle opinioni
qui espresse, si fa un dovere di non mutare sillaba alla comunica-
zione del gentile corrispondente.
accontentarci di scrivere sotto questa « Processione
trionfale » scuola di Giorgione.
La pittura che più di ogni altra richiama interesse
è quella dei così detti «Amanti» di Tiziano. Non è
stata mai mostrata prima d’ora, e fu scoperta non
molto tempo fa in una camera da letto del palazzo
di Buckingham, essendo entrata nelle collezioni reali
dal tempo di Carlo I.
È ricordata da Crowe e Cavalcasene nel loro capi-
tolo su Giorgione, e descritta con termini di alta lode,
che, se non fosse per le sfortunate condizioni dell’opera,
sarebbero pienamente giustificati. Essa ha sofferto
talmente per i ritocchi e per la vernice applicatavi un
mezzo secolo fa, che una delle tre figure se ne è quasi
andata.
La composizione è nota per le molte copie, fra le
quali la migliore è quella esistente nella casa Buonar-
roti a Firenze. Una copia moderna del Fabris esiste
all’Accademia di Venezia. Ma la pittura di Londra è
L'Arte. IX, 19.
M5
del suo prototipo Giorgione. Noi possiamo fare bene
questo confronto per mezzo di un bel ritratto di que-
st’ultimo, che è qui esposto. Esso è stato presentato
dal colonnello Kemp.
Noi abbiamo qui la rappresentazione straordina-
riamente potente di un uomo oltremodo sgradevole,
simile ad un ebreo che tiene stretto cupidamente il
suo sacco di monete, con espressione di ferma riso-
luzione. La naturalezza, la semplicità e la intensità
di questa figura ci rivelano il fare di Giorgione, ca-
essere stato originariamente un pannello decorativo,
forse di una serie intorno ad una stanza, poiché un
altro della serie appartiene al conte di Darnleejs a
Cobharn Hall. Alcuni hanno suggerito il nome di Por-
denone, altri di Romanino, ma la questione dell’au-
tenticità resta per ora insoluta. L’esecuzione è abba-
stanza individuale, e ricorda il grande « Concerto »
di Lord Lansdowne, che è considerato come opera del
Cariani. Tuttavia questo nome non si raccomanda nel
presente caso, cosicché per il momento dobbiamo
Giorgione (?) : Ritratto. Londra, Collezione Kemp
ratterizzato anche dal trattamento dei capelli, dall’ovale
della faccia, e dalle meravigliose armonie in grigio
del. dipinto.
Il Berenson, qualche anno fa, dichiarò questo ri-
tratto come un antica copia da Giorgione, ed egli
andò tanto oltre da riconoscere lo spirito del Maestro
in un opera attribuita allora al Licinio; ma nessuno
può ammettere realmente che questa sia una copia.
Trattasi certamente di un originale, forse in istato non
perfetto, ma sempre di un originale. 1
Viene quindi una grande « Processione trionfale »
della scuola di Giorgione, dalla Galleria di Sir Fre-
derick Cook a Richmond. Poche pitture veneziane sor-
passano per l’armonia del colorito le attrattive di que-
sto quadro, le cui condizioni sono perfette. Sembra
1 La Redazione, pure non condividendo alcune delle opinioni
qui espresse, si fa un dovere di non mutare sillaba alla comunica-
zione del gentile corrispondente.
accontentarci di scrivere sotto questa « Processione
trionfale » scuola di Giorgione.
La pittura che più di ogni altra richiama interesse
è quella dei così detti «Amanti» di Tiziano. Non è
stata mai mostrata prima d’ora, e fu scoperta non
molto tempo fa in una camera da letto del palazzo
di Buckingham, essendo entrata nelle collezioni reali
dal tempo di Carlo I.
È ricordata da Crowe e Cavalcasene nel loro capi-
tolo su Giorgione, e descritta con termini di alta lode,
che, se non fosse per le sfortunate condizioni dell’opera,
sarebbero pienamente giustificati. Essa ha sofferto
talmente per i ritocchi e per la vernice applicatavi un
mezzo secolo fa, che una delle tre figure se ne è quasi
andata.
La composizione è nota per le molte copie, fra le
quali la migliore è quella esistente nella casa Buonar-
roti a Firenze. Una copia moderna del Fabris esiste
all’Accademia di Venezia. Ma la pittura di Londra è
L'Arte. IX, 19.