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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc.4
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Giglioli, Odoardo H.: Il pulpito romanico della Chiesa di San Leonardo in Arcetri presso Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0321
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28o

ODOARDO H. GIGLIOL1

la prima il vescovo di Firenze. Il relativo cerimoniale, decretato dai Priori della Repubblica
il 23 gennaio 1385, è descritto dal Capelletti.1 Il Lami riporta l’iscrizione che esisteva in
quella chiesa, dalla quale si rileva come fosse stata consacrata dal vescovo di Todi Rodolfo
nel 1068 setto il papato di Alessandro IL1 2 La sua soppressione avvenne nel 1743 dopo un
continuo succedersi di mutilazioni che distrussero la sua primitiva architettura.

Secondo le notizie del Vasari, pare che i primi danni alla chiesa rimontassero all’epoca
in cui Arnolfo di Cambio cominciava la fabbrica del Palazzo dei Signori decretata dal
Comune fiorentino il 30 dicembre 1298,3 quando non ebbe forza Arnolfo per molte ragioni che
allegasse di far sì che gli fusse conceduto almeno mettere il palazzo in isquadra, per non aver
voluto chi governava che in :modo nessuno il palazzo avesse i fondamenti in sul terreno degli
Uberti rubelli; e piuttosto comportarono che si gettasse per terra ta navata diverso tramon-
tana di San Piero Scheraggiof e così credettero il Foliini3 e il Biadi.6 *

Secondo altre notizie invece la stessa navata sarebbe stata demolita nel 1410; così in
un .manoscritto di Leopoldo Del Migliore riportato dal Richa insieme ad un brano del
Sepoltuario di Stefano Rosselli che spiega come ciò fosse fatto per allargare la strada che
passa tra quella ed il Palazzo de' Signori.1 Ma la descrizione più particolareggiata è quella
lasciataci dal benemerito Carlo Strozzi: 1410. Essendo che già siano dieci anni che per i
Maggiori Signori Priori dell'Arti e Gonfaloniere di giustizia fu ordinato che per gli Offizìali
di Torre dovessero fare ridurre la via che e fra il Palazzo del Popolo Fiorentino e la Chiesa
dì S. Piero Scheraggio cioè dal capo di detta Chiesa sino alla Piazza della Gabella delle
Porte facendo rovinare la Nave dì detta chiesa posta verso il detto Palazzo e l’altre case
che seguivano dreto la detta Nave sino alla detta Piazza della Gabella delle Porte, la
qual Nave di detta Chiesa di poi fu rovinata, e allargata la via posta fra il detto Palazzo
e la detta Chiesa e fu rovinato ancora tma Casa spettante alla detta chiesa nella quale
stava uno Speziale che era à lato à detta chiesa della quale ognianno riceveva di pigione
fiorini 45, del quale danno e perdita non essendo stata mai ristorata la detta chiesa però il
detto anno 1410 gl’ (Uffizioli di Torre ordinano che per amenda di detto danno si paghi
ogni anno al Governatore della detta chiesa per gli Offiziali di Torre fior. 45, e che il
terreno sopra il quale era la Nave dì detta Chiesa rimanga e sia della medesima chiesa,8

Così a poco a poco nel corso dei secoli, come dice il Richa, la chiesa perdette la bella,
antica, maestosa forma di Basilica. E per non tralasciare il modo tenitto dalla Republica
nel demolirne la navata, deve sapersi, che i Signori ordinarono la restaurazione della Chiesa,
o sivvero la uniformità, mercecchè con due navate essendo una irregolarità troppo deforme,
la ridussero da tre Navi a una sola. Quindi chiusa la Navata di mezzodì con dar luogo da
quella parte ad una Compagnia, la quale durò a starvi fino a che per la fabbrica degli
Uffizi cedette esso luogo al magistrato dei Nove.9

1 Capelletti Giuseppe, Le chiese d'Italia dalla loro
origine fino ai nostri giorni, voi. XVI, pag. 496 e
seg., Venezia, Stabilimento nazionale dell'editore Giu-
seppe Antonelli, 1861.

2 Sanctae ecclesiae florentinae monumenta ab Joanne
Lamio composita et digesta, ecc., Tomus I, pag. 105,
Florentia, anno MDCCLVIII.ex tipographio Deiparae
ab Angelo Salutatae.

3 Gaye Giovanni, Carteggio inedito d'artisti dei
secoli XIV, XV, XVI pubblicato ed illustrato con docu-
menti pure inedia, Tomo I, pag. 490, Firenze, presso
Giuseppe Molini, MDCCCXXXIX.

4 Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e archi-

tetti scritte da Giorgio Vasari, pittore aretino con nuove

annotazioni e commenti di Gaetano Milanesi, Tomo I,

pag. 289-90, Firenze, G. C. Sansoni, editore, 1878.

s Vincenzo Follini, Firenze antica e moderna illu-
strata, pag. 128, Firenze, 1799 1802, Tomo V.

6 Luigi Biadi, Notizie sulle antiche fabbriche di
Firenze non terminate e delle variazioni alle quali i
più ragguardevoli edifizi sono andati soggetti, pag. 196,
Firenze, Tipografia Bonducciana, 1824.

7 Giuseppe Richa, Notizie istoriche delle chiese fio-
rentine divise ne’ suoi quartieri, voi. II, pag. 13. In
Firenze nella stamperia di Pietro Gaetano Viviani,
1755-

8 Archivio di Stato di Firenze, II4 * Serie Stroz-
ziana, n. 60, Spoglio di scritture antiche in cartapecora
che si ritrovano appresso di me Carlo Strozzi gli ori-
ginali, a. c. 116 t

9 Giuseppe Richa, op. cit., pag. 13-14.
 
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