Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI Heft:
Fasc. 5
DOI Artikel:
Sirén, Osvald: Notizie critiche sui quadri sconosciuti nel Museo Cristiano Vaticano
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0375
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
334

OSVALD SIREN

Fabriano. Come noi crediamo, questa identificazione stilistica trova un punto d’appoggio
in alcune testimonianze letterarie.

Vasari, nella vita di Vittor Pisano e Gentile da Fabriano, racconta: «Ed in San Nic
colò alla Porta San Miniato per la famiglia de Quaratesi fece la tavola dell’altar maggiore ;
che di quante cose ho veduto di mano di costui a me senza dubbio pare la migliore: perchè
altre alla nostra donna e molti santi che le sono intorno, tutti ben fatti, la predella di detta
tavola piena di storie della vita di San Niccolò di figure piccole, non può essere più bella
nè meglio fatta di quello che eli’è ».

Questa famosa ancona, fatta da Gentile per l’altare della famiglia Quaratesi in San Nic-
colò è, ultimamente, stata rammentata in un articolo del signor Herbert P. Horne nel Bicr-
lington Magci7Àne (1905), nel quale mostra che la pittura di mezzo, la Madonna, che da
molto tempo fu creduta perduta, era stata ritrovata nella collezione privata del re d’Inghil-
terra. I quattro Santi : San Niccolò, Santa Maria Maddalena, San Giovanni Battista e
San Giorgio sono, come si sa, nella Galleria degli Uffizi, ma la predella si è sempre creduta
perduta.

Come appare dalle ricerche dell’Horne, il quadro fu trasportato dall’altar maggiore,
poco dopo la metà del secolo XVIII sopra una parete laterale della chiesa; ma rimase
completo in tutte le sue parti, fino al secolo xix. Richa (Notizie delle chiese fiorentine, 1762)
loda questo quadro e dà la seguente completa iscrizione: «Opus Gentilis de Fabriano
MCCCCXXV Mense Maii ». Da una descrizione della città dell anno 1824 si trova che l’an-
cona era ancora completa, ma nell’annotazione dell’edizione del Vasari del 1832 è già men-
zionata come dispersa.

La Madonna e la predella erano già allontanate, ma i Santi furono soltanto nel 1879
dati in dono agli Uffizi. Quando i quattro pezzi della predella sono aggiunti nella collezione
Vaticana è ignoto a noi, e anche dove rimanga nascosto il quinto pezzo. Ma non possiamo
dubitare che questi pezzi appartengano ad una sola predella, fatta per la pala d’altare, della
famiglia Quaratesi, sebbene ci sorprende che di tanti critici famosi, che hanno studiato nel
museo cristiano, nessuno sia pervenuto alla medesima conclusione.1

L’unico che ha menzionato questi quadri è lo Schmarzow (.Masaccio-Studien, voi. IV) ;
ma pensiamo che la sua identificazione « Masaccio » sia tanto impossibile, che non abbi-
sogni di una controprova.

Armadio Q, n. I. Gran trittico. Nel mezzo l’Annunziazione, a destra Sant’Antonio di
Padova, a sinistra San Lodovico, nella maniera caratteristica degli ultimi lavori di Giovanni
del Ponte, datato 1437, già pubblicato e riprodotto in questo periodico dal dott. Toesca
(vedi L'Arte, 1903).

Armadio Q, n. IL Sant’Antonio che legge ai suoi frati nel chiostro. Un pezzo della
stessa predella accennato sopra (L, n. IV-V). Il pittore appartiene alla scuola senese-pisana
verso il 1400.

Armadio Q, n. III. Il Messaggio dell’Angelo a Gioacchino, che siede accovacciato sopra
una roccia e guarda indietro un po’ sbigottito, nel vedere l’apparizione dell’Angelo. Due
pecorai stanno vicino alle pecore. Piccolo lavoro molto caratteristico di Bartolo di Maestro
Fredi. Siccome non possiamo riprodurre questo quadro, nè nessun altro di Bartolo, del
Museo cristiano, daremo l’illustrazione di un quadro, pure sconosciuto, di questo maestro
che si trova nel Museo Federigo di Berlino (fig. 9). É una pittura molto bella dei primi lavori
di Bartolo: sopra rappresenta l’Annunciazione, e sotto sei Santi. Il colorito è chiaro e lumi-
noso, gli abiti ornati di finissimi disegni in oro.

1 II signor Horne osserva: « Of thè fate of thè five in private possession, forgotten or passing under ano-
predellapanels painted with stories of St. Nicholas, we ther name ».
know nothing, though thè probably exist somewhere
 
Annotationen