Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI Heft:
Fasc. 5
DOI Artikel:
Corrieri
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0426
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
CORRIERI

Notizie di Berlino.

Il Kaiser Friedrich Museum ha acquistato negli
ultimi tempi diversi piccoli quadri italiani del Quat-
trocento ; due di questi possiamo presentare al lettore
in riproduzione. I Quattro santi monaci facevano
una volta parte del celebre altare che Masaccio nel 1426
ha dipinto per i Carmelitani di Pisa. Di questa ancona
esistono ancora due predelle (la metà e la parte sini-
stra), che dalla collezione Torrigiani sono passate a Ber-
lino, due santi in mezza figura a Pisa (Museo civico) ed
a Vienna (presso il conte Lanckoronski) e la parte supe-
riore che coronava il pezzo centrale rappresentante La
Crocifissione. Quest’ultimo pezzo è stato combinato col-
l’altare pisano da poco tempo dal dott. Suida, trovato
e attribuito a Masaccio già prima dal Venturi. Anche
per il quadro centrale della Madonna abbiamo la pos-
sibilità di raffigurarlo. Il Vasari racconta che c’era una
Madonna in trono “ed a piedi sono alcuni angioletti
che suonano. „ Il motivo degli angioletti suonanti è
molto raro in Firenze nel 1424. Solamente in uno stucco
donatelliano (ne esiste un esemplare a Londra, un
altro a Berlino presso il dottor Weizsbach) ritorna
questa composizione è non è troppo audace la ipo-
tesi che questo stucco riproduce la composizione
del quadro centrale di Masaccio che Donatello aveva
occasione di vedere nel 1427, quando lavorava a Pisa
al sepolcro Brancacci. Questa combinazione fu trovata
allo stesso tempo, senza saper l’uno dell’altro, due
anni fa, dal dott. Poggi a Firenze e da me a Berlino.
I quattro santi a Berlino stavano forse primi, fra i
tre gruppi della predella. Sopra erano quattro santi,
San Pietro, San Giovanni Battista, San Niccolò e
San Giuliano, che stavano a tutta figura allato alla
Madonna. Questi santi grandi sono perduti, ma i pic-
coli ci fanno indovinare quali colossi di figure cir-
condavano la Madonna. La monumentalità dei corpi,
la grandezza dei gesti, la semplicità dei panni, tutto
è singolare. Si vede che Masaccio più che Masolino
prima s’avvicina alle tradizioni giottesche, ma saziando
le forme di forza fresca e di energia personale. Le

quattro piccole tavole sono ben conservate anche nei
colori.

L'altro pezzo è una predella preziosa di Fra Filippo,
rappresentante la storia miracolosa d’un piccolo Santo;
la testa del Bambino benedetto lumeggia in una luce
mistica, quando ancora giace nella culla o nel letto
d’infanzia. Di diversi santi è raccontato questo mi
racolo, p. es. del piccolo San Niccolò. Vediamo sul
quadro una stanza fiorentina del tempo verso il 1450.
Il letto grande dei genitori sta nell’alcova a sinistra ;
diverse porte conducono al giardino o alle stanze at-
tigue. Dieci donne — nessun maschio ! — si raccolgono
attorno al piccolo letto e sono stupefatte del caso sin-
golare. Una serva, chiamata dal rumore, si affaccia
dalla cucina. La tavola è singolare per l’armonia dei
colori, per l’aspetto pittoresco del tutto; ricorda
la lunetta preziosa a Londra (n. 666) c.o\VAnnuncia-
zione, che mostra le stesse qualità. Fra Filippo è
stato il più pittoresco pittore fiorentino prima di
Andrea del Sarto !

Anche la nostra collezione trecentista ha ricevuto
diverse tavole preziose, fra cui una Madonna della cin-
tola nella maniera di Taddeo Gaddi. La scuola senese
è arricchita con una tavola di Ugolino da Siena, che
una volta faceva parte dell’altare centrale di Santa
Croce a Firenze. Il tutto era un’ancona grande, simile
nel formato e nella disposizione all’ancona rinomata di
Duccio nel Duomo di Siena. Nella parte centrale si
vedeva la Madonna e sei santi in mezza figura, tre a
destra e tre a sinistra ; in una seconda fila erano altri
sette compartimenti, ognuno con un paio di santi;
sette cuspidi in forma gotica con mezze figure di santi
che coronavano l’ancona ; sette predelle con quadri
della Passione di Gesù dalla Cena fino alla Resurrezione
completavano il tutto. Il Waagen nel 1838 vide di
questi pezzi un numero grande nella collezione Ot-
tley ; diversi passarono alla collezione di Bromley e
di Fuller-Russel e poi alla National Gallery (n. 1188
e 1189). I tre santi acquistati da Berlino sono quelli
della fila centrale, a sinistra della Madonna, rappre-
sentano il San Paolo, San Pietro e San Giovanni. Il
 
Annotationen