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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 6
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0498
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MISCELLANEA

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fra essa e l’altra non è possibile ravvisare una diffe-
renza d’anni, quale naturalmente intercede fra madre
e figlio. Nè le sembianze di adolescente, in cui Cristo
è ritratto, converrebbero a lui dato lo speciale sog-
getto. Onde l’ipotesi proposta trova subito difficoltà
gravi, eliminabili soltanto quando si ammetta nello
scultore un’indifferenza assoluta per ogni rapporto
cronologico. L’indifferenza è comunque eccessiva in
questo caso, e io son tratto a pensare che l’autore
del bassorilievo possa aver derivato la sua composi-
zione da una rappresentazione del Commiato, ma
fraintendendo la significazione del soggetto imitato.

Io scrissi già che manca la possibilità di un riscontro
iconografico fra il bassorilievo dì Lione e ogni altra
rappresentazione determinata ; nè accennando a un
rapporto dubbiamente ravvisabile fra il soggetto nostro
e il Commiato di Cristo dalla Madre credo di con-
traddire a quella affermazione. Mi è sembrato tuttavia
di qualche interesse fare un cenno di quel rapporto,
come nuovo contributo sia pur minimo all’illustrazione

del bassorilievo, come forse argomento nuovo di prova
del sospetto già espresso. Poiché, quando pur si am-
metta che lo scultore abbia scientemente inteso espri-
mere il soggetto determinato del Commiato, il modo
singolarissimo con cui il soggetto è trattato non indiche-
rebbe, a preferenza del Quattrocento, un’epoca assai
più vicina a noi ? 1

Enrico Brunelli.

1 Mi sia consentito cogliere quest’occasione per rispondere al-
l’osservazione benevola di uno studioso insigne, che mi ha dimo-
strato sorpresa, perchè io dall’esame di alcuni elementi singoli del
bassorilievo, quali la chimera con la targa e la veste greca della
figura muliebre, abbia tratto appiglio per giungere alla mia con-
clusione. Perchè tali elementi sarebbero incompatibili in un basso-
rilievo del Quattrocento, specie in un bassorilievo di Agostino di
Duccio, chiede l’illustre contraddittore e maestro? Risponderò sem-
plicemente, a chiarire un concetto da me forse non bene espresso,
che il sospetto mi_è ispirato non da quegli elementi, in sè conside-
rati, ma dal modo col quale essi sono posti in opera. La chimera
non conviene allo scanno cui orna, alla chimera non conviene la
targa, ed è assurda, nella figura muliebre, la combinazione delle
parti singole degli abbigliamenti.
 
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