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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 5
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0421
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MISCELLANEA

Trittico di Arcangelo di Cola da Camerino,
già nella Chiesa di Monastero dell’Isola (Comune di Cessapalombo)

bruciato nel 1889.

cangelo di Cola da Camerino, inscritto l’anno 1421
nella Compagnia dei pittori di Firenze, pittore d’una
tavola per la cappella in Santa Lucia de’ Magnali, di
Ilarione dei Bardi in quella città, e d’un’altra per la
cappella che lo Spedale di Santa Maria Nuova aveva
nella Pieve d’Empoli. A queste notizie fornite su Ar-
cangelo di Cola dal Milanesi {Le Vite del Vasari,
ed. Sansoni, II, 66 e 294, nota 1), è aggiunta dallo
stesso ancora l’altra della partenza del pittore alla volta
di Roma verso la fine di maggio 1422, per fare alcuni
lavori a Martino V. Quella data 1422, pure inscritta
sull’architrave della porta dell’Oratorio di Riofreddo,

briano, e cioè che il minore artista marchigiano fosse
sotto l’influsso del maggiore e celebratissimo artista
conterraneo. Nell’Oratorio di Riofreddo la derivazione
da Gentile era per noi tanto evidente da farci chie-
dere se Arcangelo di Cola non fosse stato per avven-
tura uno elei discepoli di Gentile, tra coloro che lo se-
guirono da Brescia a Firenze, quando U Fabianese, arre-
sosi all’invito di Martino V, alla fine del 1419, si recò a
quella città munito di salvacondotto chiesto al conte di
Carmagnola per otto persone e otto cavalli. Sappiamo
che a Gentile non fu possibile di continuare il viaggio
fino a Roma, perchè il Pontefice aveva dovuto a Firenze

Di Arcangelo di Cola da Camerino- — Nel

trattare della pittura gotica al principio del secolo xv,
nel secondo capitolo del VII volume della Storia
deli’Arte italiana, feci un’ipotesi a proposito di Ar-

fatto erigere e trescare dai Colonnesi, dette luogo al
sospetto che gli affreschi di quell’oratorio fossero opera
di Arcangelo di Cola da Camerino, potendo supporsi
che il Camerinese seguisse le orme di Gentile da Fa-

Zi ^'Arte. XIII, 48.
 
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