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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 2
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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0179
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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

153

Il C, non sappiamo se indipendentemente o no, mira a
stabilire nella critica delle incisioni dei principi morelliani.
Citiamo ad es.: % Car de infime qu'un écrivain a dans son
écriture, en dehors de son style et de ses procédés de compo-
sition, des tours de main inhérents à la construction de
s^n oe'.l, de ses doigts et de ses nerfs et qui se traduisent
sur le papier en signes graphiques identifiant rigoureusement
sa production inauuscrite, chaque graveur a, dans Feau-forte
libre, des maniéres instinctìves d'attaquer le metal, des
sortes de jets spontanés de l'outil, des tics de la pointe qui
sont les indices graphiques particuliers et indiscutables de
sa technique personnelle ». Citiamo, senza esteticamente
giudicare. {Les eaux-fortes de kcmbrandi, p. 13).

Ma un abuso di tecnicismo anche maggiore si rileva quan-
do in un. meraviglioso esame della stampa dei Cento
Fiorini, incantato dalla ricchezza dei bianchi, si affretta ad
avvertire ch'essi sono: « avant tout, des procédés tccbniques,
étroitement regis par une loi qu'on pourrait definir ainsi:
l'eclat des blancs dans la gravure ne s.'obtient que par des
indications très franches à l'eau-forte, mises en valeur par
le voisinage de travaux délicats rompus plusieurs fois, de
manière à ne laisser a Tenere qu'un dépelissement du cuivre
qu'elle teinte légèreinent ».

Ma è cotesta una constatazione estetica che possa ser-
vire di regjla? vi sono delle parole come «délicats», « rom-
pus », « légèrement » che sfuggono alle maglie della regola
fissa; e la bellezza è da cercare da quella parte.

72. Fiocco (G.). Un capolavoro ignorato del Set-
tecento Veneziano. (Rass. d'Arte, settembre-di-
cembre 1919).

È un' elegantissima illustrazione delle meravigliose
tele con le Storie del Tobiolo nella chiesa dell'Angelo Raf-
faele; apparizione misteriosa e capricciosa di settecento
veneziano, che si lascia addietro di spirito e di levità con
brio, tutto il settecento francese, Watteau e Fragonard
compresi. E tuttavia non possiamo convenire col Fiocco
che qui finalmente si possa parlare di puro impressionismo
senza più precedenti disegnativi. Ma questo non c'impedisce
:'\k di ritenere che l'opinione del Fiocco intorno alla proba-
bile paternità di Francesco Guardi per queste opere abbia
buon fondamento. Anzi bollissimo; dacché neppure nei
notissimi quadretti ; dal vero» il (".nardi raggiunse mai.
a nostro vedere, un vero impressionismo; Rialto è troppo
distante ed aguzzo, la cupola della Salute è troppo bombir,
la svolta di Cannaregio è troppo nervosa; sempre alterazioni
proporzionali di origine anticamente lineare, che si riscon-
trano anche nell'altro quasi—impressionista Tiranesi. Per
questo era inevitabile che Guardi trovatosi di fronte a
composizioni di «maniera» e da rifletterci su, tirasse le
fila delle sue composizioni con più scapigliatura sì. ma so-
stanzialmente sempre nello stesso umore di Ricci, di Piaz-
zetta, di Tiepolo, di Pittoni, 0 di Bazzani. Occorrerebbe
esser meno strìngati in questo discorso; ma Giuseppe Fiocco,
nel suo- bell'articolo, ha dimostrato di capire a volo la
portata di certi argomenti critici e storici, anche se presen-
tati di scorto,

73. Raxouis de Limav (Paul). Jean Baptiste
Perronneau painter and pastellist 1715-1783. (Buri.
Mag., gennaio-febbraio 1920).

Paul Ratouis de Limay fin dal 1909 ha pubblicato in
collaborazione con I.éandre Vaillat un'opera su questo
grandissimo e ancora troppo poco apprezzato ritrattista
del secolo xvm. Jean Baptiste Perronneau fu in verità
poco chance. Il suo talento fu oscurato da quello meno
protondo, ma più politicante, di I.a Tour; misconosciuto
<:lai critici e sopratutto da Diderot che prese su di lui una
delle più solenni cantonate che possan toccare ad un critico
di cartello; sommerso poi nel disprezzo generico per il set-
tecento ostentato dai neoclassici; raccolto ed apprezzato
solo dai migliori del cenacolo Romantico, e più tardi da
collezionisti illuminatissimi cerne il fameso Doucet, ora
soltanto riappare nella sua vera e slanciata propor-
zione; lanciandosi addietro come raffinatezze cromatiche lo
stesso La Tour; e lo si potrebbe credere un Watteau dei
ritratti.

Citiamo fra Ì suoi capolavori La Dame de Sorquainville,
La Duchesse <7'Ayen (coli. W'eill), Mademoiselle Huquicr
(Louvre), Madame Desfrich.es niire (Ratcù's de Limay),
Le Peintre Ondrv (Louvre), Le se alpi far Adam Vaine
(Louvre).

Spesso vagabondo per TE uropa, Perronneau morì,
povero, a Leida nel 1783.

74. Rinaldis (Aldo de). Massimo Stanzìone
al Prado. (Napoli Nobilissima, fase. Ili, marzo
1920).

Pubblicazione delle fotografie di quattro opere bellis-
sime di Massimo Stanzìone al Prado: importanti per la
forma/ione di Cavallino,

75. Rinaldis (Aldo de). Bernardo Cavallino
ed alcuni suoi quadri inediti. (Napoli Nobilissima,
fase. IV, aprile 1920).

Fotografie di un San Pietro liberalo dal carcere presso
il prof. Catafiore a Napoli, di un Annunzio ai pastori e di
una Flagellazione (ospedale abruzzese Pro orfani dei con-
tadini), di un'altra Flagella Lione che certamente non. è di
Cavallino, presso il prof. Casciaro— e condimento a josa
parolaro.

11 movente dell'articolo è chiarito nella replica polemica,
qui presso.

76. Simonson (George A.). Guardi's Pictures 0/
the Papal Benediction in Venice (1782). {Buri. Mag
febbraio 1920).

Quattro versioni si hanno di questa composizione del
Guardi; due in Inghilterra tAshmolean Musemn di Oxford
e Collez. Burns), due in Germania (Gali, di Dresda c di
Stuttgart); esse differiscono soltanto per il formato, la colo-
razione e la luce. 11 Simonson cerca di stabilire come il
primo della serie sia il dipinto di Oxford in quanto corri-
sponde per le misure agli altri tre dipinti che Guardi eseguì
in occasione della venuta di Pio VI a Venezia, su commis-
sione del signor Pietro Ftdwards.
 
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