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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 26.1923

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Fasc. 3
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Salmi, Mario: Una mostra di antica pittura lombarda
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https://doi.org/10.11588/diglit.17343#0175
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UNA MOSTRA DI ANTICA PITTURA LOMBARDA

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flusso esteriore che fosse di moda, dipingendo con ritmo — invero alquanto monocorde —
le sue commoventi composizioni. C'è qui, di lui. il piccolo quadro della Raccolta
Cagnola: un Cristo morto, sorretto ed adorato dagli Angeli con gli strumenti della Pas-
sione, intonato di cinereo, campato contro un tragico paese e un chiaro cielo mattinale,
devota composizione del periodo giovanile, commessa forse da un cei tosino, che assiste
inginocchiato come nella piccola Madonna di Brera (n. 259) ed in quella Stroganoff che
il Frizzoni pubblicò insieme con questo grazioso dipinto.1 Anche un tardo S. Antonio
della raccolta Vittadini, esposto alla Mostra, merita di essere osservato specie per il pae-
saggio umido, sparso di caseggiati e animato da qualche macchietta a lievi tocchi, tipico
per il pittore. Una Presentazione al Tempio, appartenente alla Duchessa Melzi d'Eri!
attribuita al Bergognone forse perchè il vecchio Simeone ne riflette le forme e lo spirito,
nel vivido lumeggiare dei capelli e nei caratteri morfologici delle altre figure va acco-

Fig. 5. — B. Butinone: Deposizione e Resurrezione. Milano, Donna Giulia Crespi Morbio.

(Fot. Dino Zani).

stata allo pseudo Boccaccino (di cui diremo in seguito), al quale fu attribuita dal Strida.2
Essa proviene, con ogni probabilità — come nota questo studioso — dalla Certosa di
Pavia dove se ne conserva, nel Museo, una copia a figure intere.

Dobbiamo anche citare una Madonna col Bambino di Ambrogio Bevilacqua detto
il Liberale, del Barone Bagatti Valsecchi;3 la quale è sormontata da una lunetta con
l'Eterno fra Angeli che mostra le stesse forme della nota pala di Brera (n. 255), mentre
la composizione principale si avvicina all'anconetta con la Vergine nel Castello Sfor-
zesco anche per la sua smagliante ricchezza decorativa che chiede l'aiuto dell'oreficeria
e del ricamo! Essa ci appare in tal modo come una curiosa ed originale trasformazione
lombarda delle iconi bizantine.

Dalla Raccolta Crespi Morbio provengono due quadretti di Bernardino Butinone,
parti di una predella, con la Deposizione e la Resurrezione (fig. 5): drammatica la prima
scena dove il Cristo legnoso appare come irrigidito e le figure si agitano con violenza;
vivace la seconda che riconosciamo derivata dalla predella della pala di S. Zeno del Man-

1 In Rassegna d'Arte, 1914, pag. 217.

2 In un diligentissimo studio su Leonardo e la
sua scuola in Milano, in Monatsh. f. Kstw., 1920,
pag. 50, studio che avrò occasione di citare altre
volte ed al quale rimando anche per la copiosa
bibliografia e le notizie che raccoglie. Il dipinto è

pubblicato da G. Carotti, Capi d'arte appartenenti
a S. E. la Duchessa I. Melzi d'Eril-Barbò, Bergamo,
1901, pag. 39, come opera del Bergognone.

3 Pubblicata dal Toksca, La Casa Bagatti- Val-
secchi, cit., tav. XI..

L'Arte. XXVI, 20.
 
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