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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 28.1925

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Fasc. 1
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Sinibaldi, Giulia: Le opere di Andrea del Sarto che si conservano a Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.17345#0044
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22 GIULIA SINIBALDI

Andrea lo lasciò incompiuto: lo terminò Alessandro Allori conducendo tutta la parte
destra.' Si vede la commessura dell'intonaco della pittura più tarda, che comprende
in basso il fanciullo col tacchino e sale su, fin da capo.

L'affresco, per quanto sia stato fatto tre anni prima della visita di Maria, allo
Scalzo, rappresenta nell'arte di Andrea lo stesso momento culminante, le stesse aspi-
razioni bellamente raggiunte. L'uomo, che reca sul capo una gabbia di pappagalli, offre,
con la veste di giallo intenso a forti ombreggiature, l'unico primo piano. 11 resto è veduto
da lontano, con luci sempre più diffuse via via che la distanza aumenta, con macchie
di colore sempre più tenui. Finché il colore dilaga nel violetto luminoso del libero cielo.
L'ampio edificio, che sviluppa quello del corteo dei Magi, non ha certo funzione costrut-
tiva nella scena. Lo sfuggire delle mura, l'immensa arcata che svuota l'edificio fino a

Fig. il. — Andrea del Sarto: Madonna del sacco.
Firenze, C hiostro maggiore dell'Annunciata. (Fot Anderson).

fargli completamente perdere solidità, il tempietto circolale nel fondo, che s'addentra,
girando, nell'aria lontana, sono esclusivamente mezzi pittorici, adatti ad accrescere il
senso di spazio. La modellatura velata, senza densità, il modo disperso di popolare la
scena — anche qui panni sciorinati al vento — e di sbattere il colore dentro l'atmosfera
danno superbi effetti illusionistici di moto e mirabile fusione tra figure e ambiente.
Non c'è più bisogno di confini alla scena; volendo, il pittore l'avrebbe potuta allargare
con altri gruppi di figure, con altri edifìci: la pittura, per la sua tecnica stessa, si fa
adatta a coprire grandi pareti.

Grande bellezza e armonia di tinte chiare, liquide, a cui l'atmosfera dà generale unità.

Del 1525 è la Madonna del sacco (fig. n), dipinta in unti lunetta nel chiostro maggiore
della Santissima Annunciata.2 Nel chiostrino, la prima bella imagine di Andrea, nella Nati-
vità della Vergine; qui, la sua quasi ultima. La grandezza della Vergine matronale, la
piramide a larga base, che ella costruisce, la robustezza delle sue membra e del Bambino,

1 Alessandro Allori vi scrisse: « Anno D.ni perfetta per la morte di papa Leone. (Ediz. cit.,

MDXXI Andreas Sartius pingebat et a. D.ni tomo V, pag. 36).

MDI.XXX Alexander Allorius seqtiebatur ». In 2 Nella tabella a sin. è scritto: « ( Hie genuit ado-

vero il Vasari dice che Andrea lasciò l'opera im- ravit»; in quella a destra: « Ann. Doni, mdxxv ».
 
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