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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 28.1925

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Fasc. 3
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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17345#0260
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232

BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

quadretto laterale del Santo in orazione nel suo studio. Os-
servate queste particolarità, il Venturi concludeva coll'avan-
zare l'ipotesi che la pala fosse « opera del maestro Colantonio
citato dal Summonte e designato per educatore di Anto-
nello ».

Non si potrebbe trovare una migliore conferma dell'esat-
tezza nell'intuizione del Venturi e della legittimità del en-
terici stilistico per rintracciare l'autore di un'opera d'arte.

Eppure il Xirolini sembra non accorgersi che il Venturi
aveva già identificato nella migliore delle maniere l'autore
del quadro, e presenta quasi come una novità l'attribuzione
a Colantonio.

La terza opera ricordata dal Summonte come di Colanto-
nio è San Girolamo « che sede in uno studio » nella chiesa di
S. Lorenzo. Il Nicolini identifica questo quadro, nonostante
alcune difficoltà, col A'. Girolamo, ora nel Museo Nazionale di
Napoli, che rappresenta il Santo nel suo studio, mentre
toglie uno spino a un leone. Gli elementi descrittivi della let-
tera possono appropriarsi anche ad altre rappresentazioni
del Santo eh? gli elementi iconografici non bastano alle
identificazioni. In questo casopoi.se il dipinto di S. Pietro
Martire è di Colantonio, non lo è, per la differente maniera,
il S. Girolamo.

l.e altre opere di Colantonio ricordate dal Summonte sono
andate smarrite. La lettera ci fornisce poi nelle parti ora
pubblicate notizie, benché brevissime e frammentarie, su
altri artisti minori che lavorarono nella Napoli del rinasci-
mento, sulle distrutti' pitture trecentesche della sacri stia
«lei Duomo e sugli affreschi anch'essi distrutti della cappella
di S. Giovanni dei Pappacoda, che il Summonte dice opera
di discepoli di Giotto. V. G,

Per Heinrich Wolfflin, Festschrift Heinrich
Wolfflin, Beitràge zur Kunst. und Geistesgesehi-
chte, zum 21 Juni 1924, Uberreicht von Freun-
den und Schulern, pp. 307, Monaco, ed. Hugo
Schmidt.

Per il Wolfflin, ad onorarne l'anniversario, sono stati
raccolti in un sontuoso volume scritti d'arte e di critica
estetica da amici e scolari dell'illustre scrittore. Il volume,
nell'intenzione d'essere una raccolta varia e importante,
si compone dei temi più diversi, alcuni dei quali trattati
con finezza ed acume da critici esperimentati.

La scuola del Wdllllin come è noto, ha prodotto valo-
rosi storici dell'arte, molti dei quali dimostrano una spic-
cata tendenza a teorizzare ed a riassumere studi anteriori,
più che ad ampliare il campo della ricerca sistematica e
particolare: le teorie estetiche dell'illustre studioso, e soprat-

tutto le sue notissime « categorie » dell'intuizione artistica,
hanno ormai, come si sa, indirizzato lo studio della storia
dell'arte verso concetti d'ordine generale e teoretico, ma
non mancano alcuni, tra gli storici, allievi o seguaci del
Maestro, che si propongono sistematicamente l'applica-
zione delle teorie del Wolfflin sul campo pratico, diremmo,
sperimentale della storia dell'.irte

E il presente volume reca, appunto, l'impronta di questo
doppio atteggiamento.

Accanto a scrittori d'indole teorizzatrice come Hermann
Beentren (p. 183) e più: Friedrich von der Leyen (p. 41),
figurano critici quali Ernst Buchner (p. 208) e soprattutto
Froms Studniczka, il quale ultimo, tenta di risolvere in un
notevole articolo la eterna questione sulla più giusta iden-
tificazione del Niccolò da Uzzano, confrontandolo con buso
classici.

Il bel volume che fa veramente onore all'editore per la
veste dignitosa e semplice, è poi preceduto da uno studio
notevolissimo di Karl Vossler, intitolato Sprache und A'a/ur.
Come si vede, non soltanto gli storici dell'arte rendono
omaggio al Wolfflin, ma anche le più note personalità della
moderna cultura tedesca.

V. M \RI NI.

Fintisi) Museuni. A Guide to theM ediaeval Antiqm-
ties and oiher object of Later Date. Printed by
the Order of the Truestees, 1924.

II periodo di tempo che abbraccia questa Guida va in
generale dal i.\ al xvm secolo, per quanto vi trovino posto
anche oggetti piti antichi, ad esempio gli onori cristiani e il
Tesoro dell'Oxus. L'elenco degli oggetti del Museo è prece-
duto da un glossario alfabetico, di grande utilità ed inte-
resse. Di ogni serie di oggetti — e in una collezione sva-
riata e comprensiva come questa ve ne sono centinaia:
armi, smalti, bronzi, avori, croci, astrolabi, coppe, piatti,
cuoi, gioiellerie, e cosi via — il glossario spiega l'origine
e l'uso, ne intesse una storia più o meno breve, a seconda
dell'importanza dell'argomento, ne ricorda gli esemplari
più famosi conservati nel British Museum e fuori di esso,
offrendo cosi al visitatore spiegazioni e notizie di somma
utilità. Particolare importanza nella grandissima quantità
di oggetti artistici, è data agli avori, ai lavori di gioielleria,
ai lavori in metallo, alle coppe di cui si conservano nel
Britisb Museum esemplari famosi, e agli -inaiti ai quali
sono dedicate numerose e chiare pagine di spiegazione e di
storia. Guida, insomma, riuscitissima, eseguita con tutta
l'accuratezza che siamo soliti riscontrare negli Inglesi,
collezionisti di razza, eccellenti compilatori di cataloghi e
guide. B. S.

Per i lavori pubblicati ne VARTE sono riservati tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica

per l'Italia e per Testerò.

Adolfo Venturi, Direttore.

(1930) Roma - GkafIa, S. A. I. Industrie Grafiche - Via Federico Cesi, 45.
 
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