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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Claretta, Gaudenzio: Notizie artistiche sul regno di Carlo Emanuele II
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0087

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NOTIZIE ARTISTICHE SUL REGXO DI CARLO EMANUELE II 8l

quanto possono essere. Si compiaccia V. A. di osservare
in tutti sei la varietà delle invenzioni, e dei coloriti, e del
modo di toccare gli alberi, poiché in questa varietà sono
tenuto singolare, onde quanti quadri, sembrano tante ma-
niere. Non li dono a V. A. R. perchè se le donassi tutti i
quadri che farei io in un anno quando dipingessi sempre,
ella empierebbe il Valentino, la Arenaria, e quanti palazzi ha.
Io poi anderei allo spedale solamente per tele e colori ».
In altra lettera meglio ancora descrive i suoi lavori :
« Quando venni l'altra volta a Torino, così egli scrive,
lasciai in Milano molti quadri di mia mano per portarli
nel ritorno a Vienna e presentarne l'imperatrice ed altra
tedescheria, ma mentre per servire V. A. R. pospongo
questa andata io avrei tempo a farne altri, ed intanto fo di
questi un presente alla bontà di V. A. R., la quale si ha a
degnare di fare una stanza alla Venaria tutta di mia mano
sola. Gli ho tutti condotti ora meco di Milano, e sono otto
o dieci pezzi. In alcuni vi è la peste ed in altri no: poiché
alcuni hanno figure ed altri ne sono senza. Ne mando costi
due, ora gli altri li fo tirare su ne' telari e li darò qui a
chi V. A. R. comanderà, che per domani saranno tutti
tirati sopra i telari. Le mando un sonetto ed una canzone,
e me le inchino profondamente ».
Questo prete era naturalmente d'indole festiva, e non
pago di essere pittore, la faceva anche da poeta, e spia-
cemi che non siano giunti a noi i lavori, ch'egli stesso non
desisteva dall'encomiare, non paventando di tentare persino
paragone con Salvator Rosa. Infatti il 22 ottobre 16G4 così
scriveva a Carlo Emanuele II : « Ho fatto in questi giorni
d ozio due quadri per regalarne in passando d'uno il signor
duca d'Inspruch, dell'altro il vescovo di Saltzbourg miei
parziali signori, ma perchè mi sono preso tal gusto e pa-
zienza nel dipingerli che li vedo riusciti i più belli a mio
 
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