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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Maggiora-Vergano, E.; Fabretti, Ariodante: Coppa di vetro di Refrancore
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0113

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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

Nota aggiunta all'articolo precedente.
La tavola V che col disegno della tazza di Refrancore accompagna
la descrizione del eh. Maggiora-Vergano ci consente di riprodurre anche
i disegni delle altre tazze di vetro trovate nell'Italia superiore, a Ca-
resana, a Bagnolo e a Borgo S. Donnino.
Il vetro di Caresana nel territorio "di Vercelli (tav. V n. 2) fu sco-
perto, insieme a due balsamarii ugualmente di vetro e ad una moneta
di rame dell'imperatore Claudio (Cohen n. 87), dal rev. D. Busi pre-
vosto di quel luogo e gentilmente donato al r. Museo di Antichità di
Torino nell'ottobre 1873. La tazza è di colore azzurro, della stessa
grandezza e capacità del precedente, ma formata sur uno stampo di-
verso e con la sola epigrafe 6NNIC0N | €(10161-
La tazza di Bagnolo nel Bresciano (tav. V n. 3), formata di una
pasta di vetro giallo, imitante l'ambra, fu illustrata dal Cavedoni (An-
nali dell'Just. arch. XVI, 1874, pg. 161 sgg.) e rappresentata in una
tavola (tav. agg. G}, ridotta alla metà del vero.
Segue il frammento trovato a Borgo S. Donnino (tav. V n. 4) con
l'iscrizione:
6NNIC0N
enom
CÉN
Fu donata al Museo di Parma dal can. Andrea Ghiozzi l'aprile 1846.
Il eh. G. Mariotti mi avverte, che il frammento presenta un aspetto
opalizzante e iridescente, variando dal color rosso al giallo d'oro:
riguardato contro la luce offre un bellissimo colore azzurro.
La leggenda mnh©h o ATOPAZilN, spiegata dal Cavedoni
per emens méminerit, è stata letta in altri vasi di vetro, venuti in luce
dalle scoperte del conte Cesnola nell'isola di Cipro: una coppa, tro-
vata a Kythraea, ornata di rabeschi, di palmette, di dischi ecc., reca
la doppia iscrizione:
€ N N I M N H 0
£ON€n hoato
o e pazw
N
Il ricordo indirizzato al compratore presenta una variante in altro
vasetto di vetro a forma di barile (trovato a Marium), prodotto da
una officina che non è quella di Ennione, ma di Megetc:
M€I~HC mnhc0h
enohceN oatopacac
Di queste scoperte ha reso conto il Colonna-Ceccaldi nella Rcvuc
archéologique nouv. ser. XXIX 99 sg.
A. FABRETTI.
 
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