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Promis, Vincenzo: Custodia della spada di S. Maurizio nella R. Armeria di Torino
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0115
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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
nel medesimo conservati sin dai più antichi tempi, otto ne
menziona che dal nostro santo furono denominate, vale a
dire due cassette, un braccio ed una piccola statua d'argento
con sue reliquie, una spada e tre anelli. Tutti questi og-
getti si trovano enumerati in un inventario del Tesoro re-
datto da Giovanni Milés che fu abbate dal 1550 al 1572, seb-
bene più non vi esistessero due degli anelli, uno de' quali
dai religiosi d'Agauno, circa il 590, venne donato a Gon-
tranno re di Borgogna, e l'altro fu offerto, verso il 1250, dal-
l'abbate Nantelmo a Pietro di Savoia, fratello del conte
Amedeo IV, che generosamente aveva ne'suoi bisogni soc-
corso il monastero. Pietro in compenso di tanto dono fece
ricostrurre il campanile dell'abbazia che tuttora sussiste, e
l'anello fu gelosamente custodito dai Reali di Savoia sino
all'epoca della rivoluzione francese, quando fu involato con
innumerevoli altri oggetti preziosi. Del medesimo distesa-
mente parla il Cibrario nella Storia dell'Ordine di San
Maurilio (1), ed il Ferrand ne riporta il disegno nella tra-"
duzione francese di quel pregiato scritto per sua cura pub-
blicatasi nel 1860 (2). Posteriormente a detto inventario e
sotto l'abbate Adriano de Riedmatten nel 1590 furono ce-
dute al duca Carlo Emanuele I una parte delle ossa e la
spada di S. Maurizio, reliquie che ritirate dal vescovo di
Aosta a ciò delegato, furono tosto spedite a Torino. Le
medesime erano in una delle due summenzionate casse di
argento, le ossa in un piccolo sacco di seta verde ricamato
in oro e colori, la spada in una ricca ed elegante custodia
di cuoio. Dell'una e dell'altra do un disegno diligentemente
(1) Inserta nei Regi magistrali provvedimenti relativi all'Ordine dei
Santi Maurilio e Labaro dalle riforme del 1851 in poi. Torino, 1855,
pag. 61.
(2) Précis historique des Ordres de S. Lavare et de S. Maurice.
Lyon. Tav. in principio e pag.. 77 e 78.
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
nel medesimo conservati sin dai più antichi tempi, otto ne
menziona che dal nostro santo furono denominate, vale a
dire due cassette, un braccio ed una piccola statua d'argento
con sue reliquie, una spada e tre anelli. Tutti questi og-
getti si trovano enumerati in un inventario del Tesoro re-
datto da Giovanni Milés che fu abbate dal 1550 al 1572, seb-
bene più non vi esistessero due degli anelli, uno de' quali
dai religiosi d'Agauno, circa il 590, venne donato a Gon-
tranno re di Borgogna, e l'altro fu offerto, verso il 1250, dal-
l'abbate Nantelmo a Pietro di Savoia, fratello del conte
Amedeo IV, che generosamente aveva ne'suoi bisogni soc-
corso il monastero. Pietro in compenso di tanto dono fece
ricostrurre il campanile dell'abbazia che tuttora sussiste, e
l'anello fu gelosamente custodito dai Reali di Savoia sino
all'epoca della rivoluzione francese, quando fu involato con
innumerevoli altri oggetti preziosi. Del medesimo distesa-
mente parla il Cibrario nella Storia dell'Ordine di San
Maurilio (1), ed il Ferrand ne riporta il disegno nella tra-"
duzione francese di quel pregiato scritto per sua cura pub-
blicatasi nel 1860 (2). Posteriormente a detto inventario e
sotto l'abbate Adriano de Riedmatten nel 1590 furono ce-
dute al duca Carlo Emanuele I una parte delle ossa e la
spada di S. Maurizio, reliquie che ritirate dal vescovo di
Aosta a ciò delegato, furono tosto spedite a Torino. Le
medesime erano in una delle due summenzionate casse di
argento, le ossa in un piccolo sacco di seta verde ricamato
in oro e colori, la spada in una ricca ed elegante custodia
di cuoio. Dell'una e dell'altra do un disegno diligentemente
(1) Inserta nei Regi magistrali provvedimenti relativi all'Ordine dei
Santi Maurilio e Labaro dalle riforme del 1851 in poi. Torino, 1855,
pag. 61.
(2) Précis historique des Ordres de S. Lavare et de S. Maurice.
Lyon. Tav. in principio e pag.. 77 e 78.