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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Gamba, Francesco: Abbadia di S. Antonio di Ranverso e Defendente de Ferrari da Chivasso: pittore dell'ultimo de'Paleologi
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0158

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ABBADIA DI S. ANTONIO DI RANVERSO, ECC.

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sforale fattasi nel 1551, e fu traslocata in S. Giovanni dopo
la demolizione della suddetta chiesa.
Ella è cosa probabile che nell' atto della traslocazione
siensi separate le due tavole laterali, che con quella testé
descritta formavano trittico ; e ciò per uniformarsi alla
forma e proporzione dell'altare; e prova ne sia una tavola
isolata appesa ad uno dei muri laterali dell'aitar maggiore
di questa stessa cattedrale di S. Giovanni, rappresentante
S. Orsola colle vergini compagne genuflesse davanti ad un
pontefice, il quale imparte loro la benedizione: dipinto di
pari merito in composizione e colorito, staccato senza dub-
bio dal centrale già descritto.
Questa tavola misura metri 3 di altezza per 1,50 di larghez-
za; ed è adorna di cornice dell'epoca, e racchiude nell'atto
un dipinto pure del Defendente rappresentante santa Lucia.
La predella sottostante, divisa in cinque scomparti, rap-
presentanti le varie fasi della vita della S. Maddalena, non
è di pennello di Defendente ne della sua scuola, ma bensì
di artista mediocre del fine del secolo xvi.
40 Nella successiva, o seconda cappella a destra entrando,
trovasi.il quarto trittico dedicato ai Ss. Crispino e Crispiniano.
Nella tavola centrale è rappresentata la Madonna sedente

quali talvolta sia per gusto e soddisfazione propria , sia per ottempe-
rare alle esigenze dei committenti, restrinsero pure e compendiarono
nell'arcaica forma e proporzione del triptico le opere loro? Sono noti
i trittici di Enghelbrcchtsen Cornelio , di Orley Bernardo e di molti
pittori quattrocentisti della scuola di Cologna, nei quali la composizione
con molti personaggi e fondi prospettici vaghissimi, sono condotti con
gusto e profondo sapere. Ma ritornando al nostro Defendente, giova
osservare, che egli pure, se per esigenze del gusto e per convinzioni dei
committenti dovette ridurre sovente e rinchiudere negli scomparti di un
triptico i suoi santi e le sue Madonne, fece pur vedere nelle composizioni
delle sue predelle quanta fosse la sua maestria nella disposizione dei
suoi personaggi, e come a lui non fosse estraneo l'incedere possente del
rinascimento italiano, il quale emancipava allora per intero l'arte dalla
sommissione dogmatica, e ne faceva come una seconda creazione.
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