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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Chiapusso, F.: Oggetti trovati in Susa
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0222

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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

I pezzi, erroneamente creduti di vetro, mostravano nei
loro margini d'essere stati molto prima d'allora frantu-
mati, ma in alcuni di essi, di recente rotti, si scorgeva, che
la materia che li costituiva, era, se non d'argento d'una
lega però in cui l'argento aveva la massima parte. L'asta
di rame portava distinti alcuni ornamenti (Tav. XII n. 5),
ed in una delle estremità aveva due piccoli bracci, i quali
però in nessun modo lasciavano supporre si trattasse di
una croce.
La moneta era di rame ed abbastanza ben conservata
da poter a primo aspetto giudicare che fosse romana, sia
dai contrassegni di un'effigie di imperatore romano, sia
dalle consuete lettere S. C.
Furono pure trovate nello stesso tempo due piccole am-
polline (Tav. XI n. 2-4), una rotta nella parte inferiore,
l'altra pressoché intatta.
Esaminando poi più attentamente la moneta, si trovò
appartenere essa a Tiberio, leggendovisi dal lato dell'effigie
volta a sinistra (Cohen Mon. imp. I 122 n. 30) la seguente
dicitura: TI . CAESAR DIVI AVG[VST IMP . Vili], e
nel rovescio, oltre le lettere S . C che stanno nel campo, si
legge: TRIBVN . POTEST . XXIIII . PONTIF. MAXIM.
Ricomposti i pezzi di metallo (che ha uno spessore di
pochi millimetri) si potè con essi formare esattamente due
terzi d'un disco, il quale nella sua circonferenza è adorno
di tanti forellini uguali tra loro ed equidistanti, e su uno
dei lati porta come fregio più anelli concentrici, mentre
l'altro lato è perfettamente liscio.
Si trattava evidentemente d'uno specchio, e l'asta di rame
non ne era che il manico. A chi ha visitati i musei di
antichità non tornerà nuova la forma di specchio trovata
ora a Susa e di cui do qui il disegno (Tav. XII n. 5).
Dai frantumi dell'urna, e alla meglio provvisoriamente
 
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