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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Maggiora-Vergano, E.: L' antico coro della cattedrale di Asti: lettera al Prof. A. Fabretti
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0226

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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

la quale nelle antiche nostre scritture è chiamata Sanctus
Johannes de Dominate, e che forse fu l'antica basilica astese.
In essa si conservano i bei stalli del coro vecchio del Duomo,
ivi trasportati nel 1764 quando si diede mano dai canonici
ad ampliarne il coro, essendo vescovo Paolo Maria Cais-
sotti, il quale ne'venti anni che tenne quella sedia episco-
pale eresse a sue spese il nuovo seminario, che per le
semplici e grandiose sue linee è senza dubbio il più bello
ed elegante palazzo della città nostra (1). Mentre io rico-
piava la iscrizione che ricorda il tempo in cui l'opera fu
eseguita ed il nome dell'artefice, il mio giovine amico mi
avvertì che parevagli scorgere alcune traccie di lettere ro-
mane sovra uno dei gradini del battistero.
Ma prima di continuare conviene le dica, che in questa
chiesetta si fanno tutti i battesimi e tutte le funzioni funebri
della parrocchiale dizione del Duomo, e che il battistero
in marmo bianco è un lavoro molto aggraziato, pure del
secolo xv; ha una tavola ottagona sorretta da otto colon-

(1) Narrasi a proposito del nuovo coro un aneddoto che mi piace
riferire : re Vittorio Amedeo passando per questa città recavasi a visi-
tare il duomo, ove attendevalo il vescovo Migliavacca; e dopo avere
ogni cosa esaminato, voltosi al Vescovo, gli disse: Voi avete un bel
corpo senza capo, alludendo così alle cappelle laterali ed al coro, che
erano ancora di antichissima costruzione, e molto più basse del rima-
nente della chiesa. Punto il Migliavacca da quelle parole, stabilì in cuor
suo d'innalzare convenientemente e coro e cappelle. Ma essendo questi
mancato di vita nel 1714 senza aver potuto dar vita al suo proposito,
la ricostruzione venne poi eseguita, correndo gli anni 1764-1769, a
spese del Capitolo. La durata dei lavori io la desumo da che il giorno
11 maggio 1764 il vescovo Caissotti, dando principio alla sua visita pa-
storale, fece la funzione all'altare di san Filippo, perchè il maggiore
era impedito a cagione dell'intrapresa costruzione. Nel 6 agosto 1769
lo stesso vescovo sacrava già l'altare maggiore e la nuova fabbrica,
la quale venne dipinta per le figure dal Carlone, e dal Perego per gli
ornati ; gli stalli del nuovo coro furono commessi a certo Salario di
Moncalvo.
 
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