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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Mella, C. Edoardo: Dell'abbazia e chiesa di S. Antonio di Ranverso
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0244

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232

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

nell'esterno del quadrilatero, dove non traspaiono oltre
tetto, ne sopraccarico di muri in archi rampanti caratte-
ristici del sistema.
Volendo pur conchiudere e col dovuto rispetto ai do-
cumenti che si adducono, pare potersi stabilire che la
chiesa, massime verso il coro, possa riferirsi alla prima
metà del secolo XIII, sebbene il quadrilatero possa far
supporre 'una costruzione anteriore, la quale però non
saprebbe concordarsi colle terrecotte della facciata, che, a
parer nostro, risentono del secolo XIV.
A compimento di questa nostra relazione artistica vo-
gliamo notare come interessanti le pitture nella sagrestia
che arieggiano il fare della scuola tedesca, e le tavole
dipinte ora collocate nel presbitero, e che un tempo forma-
vano le valve di custodia dell'organo, state ultimamente
riconosciute per opera del nostro piemontese Defendente
De-Ferrari da Chivasso.
Nelle pochissime sculture sono degne di osservazione
quelle dei due mensoloni sorreggenti gli archi del pronao
allato dell'ingresso in chiesa, e rappresentano l'uno le teste
dei santi Pietro e Paolo, e l'altro due teste di monaci,
probabilmente dell'architetto della chiesa e del padre ab-
bate fondatore, non parendo ravvisarsi Sant'Antonio.
Finalmente non sono indifferenti per gli archeologi sia
la figura prismatica dei contrafforti del coro, che quelli
delle nervature o cordoni del pronao, rappresentanti in
sezione il trifoglio, unico esempio forse nei nostri monu-
menti sincroni. Queste singolarità confermano pienamente
l'importazione forestiera.
C. EDOARDO MELLA.
 
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