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Corno, Vittorio del: Le stazioni di Quadrata e di Ceste lungo la Strada Romana da Pavia a Torino
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Ciò posto, non è irragionevole il collocare la corte Qua-
dradula, secondo il diploma del 999, alla destra della Dora,
per non parlare questo della corte Quadradula insieme al-
l' Andoglio, sibbene separatamente da tale luogo, e unendola
all'acqua del Po colle due rive dal porto di Chivasso usque
ad Clorum (o ad Ellerum) ubi vetus Duria intrat in Padum.
Un maggiore argomento per ciò credere si ha nel fatto che
nel 1446 ancor sussisteva, oltre Po e in territorio di Bru-
sasco, la chiesa di S. Michele de Quadradula, a poca di-
stanza dall'Andoglio, e dagli attuali Quarini (1), e che tale
chiesa con cella era ancora in quel tempo dipendente dalla
abazia di S. Genuario.
Il giorno 27 aprile dell'anno scorso, mi sono recato in
territorio di Brusasco, per cercarvi la detta chiesa, o quanto
meno le sue rovine; e, ad un mezzo chilometro dalla de-
stra riva del Po, ho visto una cappelletta dedicata all'arcan-
gelo S. Michele, la quale sulla Gran carta degli Stati Sardi,
pubblicata dal Corpo reale dello Stato maggiore, è segnata
con una crocetta presso alcune case dette alGhiaro, alla destra
del rio Trincavena. Stata distrutta dal Po, riedificata non
molto prima del 1876 (2), intorno al 1830, questa cappelletta
altro non era che una tettoia. Non potrei dire se i suoi muri
(1) Vedi l'atto del 2 dicembre 1446, con cui Teodoro di Monferrato,
abate di S. Genuario, conferiva la chiesa di Sv Michele de Quadradula
de Brusasco, e quella di S. Michele nelle fini di S. Sebastiano al padre
Tommaso da S. Sebastiano, monaco a S. Genuario, col titolo di priore
amministratore e rettore, per l'avvenuta rinuncia del padre Giovanni
da Settimo (Arch. di S. Genuario, a Crescentino; Giuseppe Buffa,
Lettera a Vittorio Manddli, del 12 dicembre 1 858, Torino, tip. Arnaldi,
p. 6).— D. Iohannes de Septimo prior S. Michaelis de Quadradula de
Brusasco è menzionato in una scrittura del 16 maggio 1 437 fra i mo-
naci elettori del superiore di S. Genuario (Durandi, Della marca
d'Ivrea, p. 36).
(2) Vedi la nota a pag. 254.
Ciò posto, non è irragionevole il collocare la corte Qua-
dradula, secondo il diploma del 999, alla destra della Dora,
per non parlare questo della corte Quadradula insieme al-
l' Andoglio, sibbene separatamente da tale luogo, e unendola
all'acqua del Po colle due rive dal porto di Chivasso usque
ad Clorum (o ad Ellerum) ubi vetus Duria intrat in Padum.
Un maggiore argomento per ciò credere si ha nel fatto che
nel 1446 ancor sussisteva, oltre Po e in territorio di Bru-
sasco, la chiesa di S. Michele de Quadradula, a poca di-
stanza dall'Andoglio, e dagli attuali Quarini (1), e che tale
chiesa con cella era ancora in quel tempo dipendente dalla
abazia di S. Genuario.
Il giorno 27 aprile dell'anno scorso, mi sono recato in
territorio di Brusasco, per cercarvi la detta chiesa, o quanto
meno le sue rovine; e, ad un mezzo chilometro dalla de-
stra riva del Po, ho visto una cappelletta dedicata all'arcan-
gelo S. Michele, la quale sulla Gran carta degli Stati Sardi,
pubblicata dal Corpo reale dello Stato maggiore, è segnata
con una crocetta presso alcune case dette alGhiaro, alla destra
del rio Trincavena. Stata distrutta dal Po, riedificata non
molto prima del 1876 (2), intorno al 1830, questa cappelletta
altro non era che una tettoia. Non potrei dire se i suoi muri
(1) Vedi l'atto del 2 dicembre 1446, con cui Teodoro di Monferrato,
abate di S. Genuario, conferiva la chiesa di Sv Michele de Quadradula
de Brusasco, e quella di S. Michele nelle fini di S. Sebastiano al padre
Tommaso da S. Sebastiano, monaco a S. Genuario, col titolo di priore
amministratore e rettore, per l'avvenuta rinuncia del padre Giovanni
da Settimo (Arch. di S. Genuario, a Crescentino; Giuseppe Buffa,
Lettera a Vittorio Manddli, del 12 dicembre 1 858, Torino, tip. Arnaldi,
p. 6).— D. Iohannes de Septimo prior S. Michaelis de Quadradula de
Brusasco è menzionato in una scrittura del 16 maggio 1 437 fra i mo-
naci elettori del superiore di S. Genuario (Durandi, Della marca
d'Ivrea, p. 36).
(2) Vedi la nota a pag. 254.