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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Claretta, Gaudenzio: I marmi scritti di Torino e Suburbio dai bassi tempi alla metà del secolo XVIII, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0072

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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

riputare ci vengono dettate dall'amor della verità, persuasi
che l'errore e la falsità fanno sempre torto alla religione,
nè onorano mai la SS. Madre di Dio » (i).

(i) Storia della Chiesa Metropolitana di Torino, pg 159. E qui faccio
luogo ad una lunga nota, la cui inserzione rimane legittimata dall'im-
portanza sua. Già erano scomposte le pagine precedenti, ov' ebbi ad
accennare alla liberalità de'principi di Savoia inverso questo Santuario,
ma ora posso aggiungere che a quelli sovra nominati, vuol essere as-
sociata Yolant o Violante, consorte del pio e santo duca Amedeo IX.
Non paga questa principessa di aver donato alla Cappella della Vergine
Consolatrice un paramento di damasco bianco e di raso cremisino, di
vago artifizio, era sua intenzione di beneficarla con donazione ancor più
salda. Ecco il fonte di questa notizia. Avvisato di questi giorni (agosto
1880) che nell'archivio del Municipio di Grugliasco, il quale, per savia
deliberazione di quel Consiglio, si sta oggidì riordinando, esistevano
parecchi documenti del secolo XV, mi recai tosto ad esaminarli, e la
sorte mi favori di trovarne uno per 1' appunto che concerne la citata
duchessa e il nostro Santuario. Il documento adunque è una minuta
di conferma dei privilegi e delle franchigie e buone consuetudini di
Grugliasco, e specialmente del diritto della nota acqua, proveniente
dalla Dora Riparia, così proficua all' industria ed all' agricoltura di
quel Borgo. In quell'atto pertanto la nostra duchessa, dopo aver accen-
nato al privilegio della derivazione di quel canale, conceduto dal prin-
cipe Ludovico D'Acaia il 13 febbraio 1416, e stato confermato dal
duca Amedeo VIII il 20 febbraio 1419, ed il 3 novembre 1423, si dice
che, sebbene per lo spazio di 60 anni incirca, quel comune avesse
fruito di quell'acqua, tuttavia alcuni commissarii di essa principessa
avevano con violenza usurpato quel diritto, come pure, e con vie di
fatto, e co) mezzo giudiziario avevano tentato alcuni degli stessi abi-
tanti di quel borgo, e ciò sub pretenso colore quod ipsi homines et
communitas Grugliaschi ad requisicionem nostrani nolluerint partem
diete aque eorum bealerie dare in elemosinam capello beate Mariae
consolacionis fondate in ecclesia Sancti Andrae Thanrini in qua ex
singulari devocione et per bonificacionem prediorum ipsius ecclesie op-
tabamus et desidcrabamus imam missam singulis diebits perpetuo ce-
lebrari in ipsa capellapro salute anime nostrepredecessorum nostrorum
ac filìorum nostrorum .... Vuoisi notar qui che quei di Grugliasco,
supplicanti di non aver ad essere costretti mai a dare la benché me-
noma parte di quell'acqua, ned alla chiesa di S. Andrea di Torino,
ned a qualsiasi altra, sebbene si dimostrassero così pertinaci nel loro
volere ed avversi a favorire la lor duchessa, tuttavia in quella carta
stessa ottenevano la più ampia conferma delle loro libertà suddivisale,
in un coll'uso perpetuo di quell'acqua. Il fatto può servire a provare
che il potere de'nostri principi era moderato assai, e che si teneva
in non picciol conto l'espressione del volere di un popolo.
 
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