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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
Queste sono le epigrafi che ancor oggidì si conservano
nella chiesa della Vergine Consolatrice, ed omettendo le
altre poche posteriori al 1750, noterò che alcuni anni sono
ancora eranvi queste due, di cui non si ha più alcuna
notizia oggidì. La prima indicava la sepoltura del patrimo-
niale generale di Emanuele Filiberto, Giovanni Crema, ed
era così concepita:
D. O. M.
Joannes Crema
Patritivs Tavrinensis consiliarivs avditor patrimonialis generalis
Serenissimi Emanvelis Philiberti a Sabavdia. Qvievit 11
Octobris MDLXXXVI
Sibi et svccessoribus svis posvit
La seconda, che doveva essere presso la cappella di San
Valerico nella chiesa di S. Andrea, ricordava il voto e
l'edificazione di quella cappella, patronato del Municipio
torinese:
Grassante
In finitimis Avgvstae oppidis peste
Implorata Dei misericordia per Divi Valerici svffragia
Et merita cvivs beneficentiam in epidemicis morbis
Nec non in aliis necessitatibvs Tavrinenses experti fvervnt
Votvm qvo vniversa civitas se se obstrinxerat
Archiepiscopvs et Syndici adimplentes
Aedificandae capellae sitvm designant
Die xiv novembris
Prima lapide die xxvii eivsdem mensis
A Priore hvivsce Monasterii immissa
Completo avtem sacello die xn decembris MDXCIX
Solemni sacro vrbis Syndaci adstitervnt
Qvod vsqve in hanc diem qvotannis fideliter servavit.
Nel convento annesso alla chiesa sonvi poi queste altre:
Sul pianerottolo del grande scalone i monaci Cistercensi
ponevano quest'epigrafe a perpetuare la memoria della
pietà di Vittorio Amedeo II, che talor usava con loro as-
sistere ai divini uffizi nella notte del Natale. 1
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
Queste sono le epigrafi che ancor oggidì si conservano
nella chiesa della Vergine Consolatrice, ed omettendo le
altre poche posteriori al 1750, noterò che alcuni anni sono
ancora eranvi queste due, di cui non si ha più alcuna
notizia oggidì. La prima indicava la sepoltura del patrimo-
niale generale di Emanuele Filiberto, Giovanni Crema, ed
era così concepita:
D. O. M.
Joannes Crema
Patritivs Tavrinensis consiliarivs avditor patrimonialis generalis
Serenissimi Emanvelis Philiberti a Sabavdia. Qvievit 11
Octobris MDLXXXVI
Sibi et svccessoribus svis posvit
La seconda, che doveva essere presso la cappella di San
Valerico nella chiesa di S. Andrea, ricordava il voto e
l'edificazione di quella cappella, patronato del Municipio
torinese:
Grassante
In finitimis Avgvstae oppidis peste
Implorata Dei misericordia per Divi Valerici svffragia
Et merita cvivs beneficentiam in epidemicis morbis
Nec non in aliis necessitatibvs Tavrinenses experti fvervnt
Votvm qvo vniversa civitas se se obstrinxerat
Archiepiscopvs et Syndici adimplentes
Aedificandae capellae sitvm designant
Die xiv novembris
Prima lapide die xxvii eivsdem mensis
A Priore hvivsce Monasterii immissa
Completo avtem sacello die xn decembris MDXCIX
Solemni sacro vrbis Syndaci adstitervnt
Qvod vsqve in hanc diem qvotannis fideliter servavit.
Nel convento annesso alla chiesa sonvi poi queste altre:
Sul pianerottolo del grande scalone i monaci Cistercensi
ponevano quest'epigrafe a perpetuare la memoria della
pietà di Vittorio Amedeo II, che talor usava con loro as-
sistere ai divini uffizi nella notte del Natale. 1