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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Bassi, Domenico: Di una statuetta del sonno che si conserva nel Regio Museo Torinese di Archeologia e del suo mito nell'antichità
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0120

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ii4

scrissero. E io per parecchi mesi di seguito dal gennaio
al luglio raccolsi da scrittori greci e latini e da monu-
menti dell'antichità greco-romana quante maggiori notizie
mi venne fatto di trovare relative al pacifico Nume raf-
figurato nel nostro bronzo, ed ora finalmente riuscito, non
senza fatica, a dar loro un po'di ordine, mi permetto di
sottoporre al giudizio dell' indulgente lettore il mio mo-
desto studio.

Questo è diviso in tre parti, nella prima delle quali,
seguendo nelle varie fasi del suo successivo svolgimento
la leggenda, che intorno al Sonno (Hypnos e Somnus)
si venne formando, dirò di lui, considerato dal punto di
vista mitologiconella seconda, che a quella deve logi-
camente tener dietro, poiché, come tutti sanno, dalla poesia
si ispirò ne' tempi antichi l'arte figurata, accennerò alle
varie rappresentazioni della nostra divinità nei principali
monumenti, che pervennero fino a noi; nella terza pro-
curerò di descrivere con quanta maggiore esattezza mi
sarà possibile, la piccola statua del placido dio riprodotta
in fotografia nella tavola XV di questo volume.

E qui prima di passar oltre, credo opportuno avvertire
una cosa : talora, anzi nella maggior parte dei casi, sarà
necessario cogliere l'idea nel fuggevole accenno di una
parola , nella sfumatura di una frase , nel guizzo di un
verso ; ma e il guizzo del verso e la sfumatura della frase
e il fuggevole accenno della parola mi daranno modo
di far conoscere più bene come concepirono e nelle loro
scritture manifestarono gli antichi l'idea del dio Sonno.
Mi sarà pure indispensabile sfoggiare un po' di erudizione,
merce che a questi tempi, a vero dire, omnibus prostat
venalìsi ma della quale in istudi dell'indole di questo mio
non si può ai nostri giorni assolutamente fare a meno.
 
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