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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Mella, Edoardo: La cassa già di deposito delle ossa del Cardinale Guala Bicheri
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0263

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CASSA DEL CARD. GUALA BICHERI

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attualmente parte del tesoro della cattedrale di Aquisgrana,
e l'altra, che esisteva in Vercelli anteriormente al 1670, e con
servava le spoglie mortali del beato Amedeo IX duca di
Savoia nella rispettiva cappella della cattedrale. Di quest'ul-
tima non esistono che molti medaglioni e stemmi, che la
decoravano; preziosissimi per l'arte e per la storia, ma sgra-
ziatamente in parte avariati dalla fucina e dal martello di
un calderaio che le aveva acquistate per utilizzarne il me-
tallo, allorquando, nell'epoca sunnotata, posta in disparte la
cassa antica, le si era surrogata un'urna di argento nello stile
dominante dell'epoca.

Maggiori cognizioni acquistate col confronto delle casse
e dei frammenti su indicati, ci decisero a ritornare in oggi
sull'argomento di loro provenienza, nella lusinga di presen-
tare documentate a verità le semplici indazioni da noi espo-
ste nel nostro scritto inserito nella Rivista artistica citata.

A scanso di ripetizioni, dovendo ad ogni tratto indicare
or l'una, or l'altra delle casse in discorso, chiameremo:

A, quella del card. Bicheri in Vercelli;

B, quella della cattedrale di Aquisgrana;

C, quella del duca Amedeo IX, esistente soltanto in fram-
menti.

Quella A, che singolarmente imprendiamo ad illustrare
è rappresentata nella qui annessa fotografia (tav. XVI), che
vale a darne una perfetta idea assai meglio che qualunque
più minuta descrizione. Cadente allorché fu scoperta, e per
vetustà e per l'umidità sofferta per ben tre secoli e mezzo,
era già mancante dei medaglioni del coperchio. Se pure
clandestinamente raccolti, non avevano pur essi presa la via
del calderaio, presso al quale furono per fortuna trovati, e
redenti con quelli della cassa C, dal conte Em. Mella, sebbene
in parte avariati come fu notato.
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