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Vayra, Pietro: Dell'artefice della lapide astese relativa al duca Carlo di Orleans e di altre notizie artistiche astigiane
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0270
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
zionali di Parigi (K. 321), e già riportato dal La Borde nel-
l'opera Les ducs de Boia-gogne (1), dal quale apprendiamo
che l'artefice che scolpì la lapide fu mastro Guglielmo da
Valenza, e di più veniamo a conoscere il prezzo eh' essa
ha costato ed altri particolari sul suo stato primitivo.
E giacché l'opera del La Borde è a mano di pochi e
forse a non tutti i cultori della storia artistica patria po-
trebbe venir in mente di andarvi a cercare una tale no-
tizia, credo non inutile di trascrivere quell'articolo a com-
pimento delle informazioni fin qui date sulla lapide astese.
11 conto del Damiani la registra così:
« Magistro Guillermio de Valencia, intertaillatore lapi-
dorum, summa scutorum duorum cura dimidio regis qui
valent xxiif. I. vii/ .s.ix.d. Ast, et hoc prò coustu et ma-
nifàctura unius lapidis marmorei albi, per eum intertaillati
ad arma, seu insignia illustrissimi domini nostri ducis, a
duobus partibus cum litteris in dicto lapide descriptis cum
auro et asuro que quidem lapis affigi et poni debet in pillia
sinistrie ecclesie et ordinis Sancii Francisci Ast ad eternam
rei memoriam unius misse perpetualis que celebrari debet
in dieta ecclesia sancti Francisci ad altare sancii Ber-
nardini ».
L'iscrizione della lapide di S. Francesco d'Asti, consi-
derata quale era fin qui nota, poteva far credere che i mo-
naci di quel convento l'avessero posta di propria iniziativa
a perenne ricordo di una spontanea e liberale concessione
di una messa a favore del duca di Orleans, sovrano della
città. Ma ponendola ora in relazione colla notizia sovra-
riferita essa si presenta sotto tutt'altro aspetto. La lapide era
stata fatta scolpire dal duca di Orleans a sue spese per
essere affissa presso l'altare di S. Bernardino, ed era desti-
(1) Voi. Ili, p. 393, n. 7024.
zionali di Parigi (K. 321), e già riportato dal La Borde nel-
l'opera Les ducs de Boia-gogne (1), dal quale apprendiamo
che l'artefice che scolpì la lapide fu mastro Guglielmo da
Valenza, e di più veniamo a conoscere il prezzo eh' essa
ha costato ed altri particolari sul suo stato primitivo.
E giacché l'opera del La Borde è a mano di pochi e
forse a non tutti i cultori della storia artistica patria po-
trebbe venir in mente di andarvi a cercare una tale no-
tizia, credo non inutile di trascrivere quell'articolo a com-
pimento delle informazioni fin qui date sulla lapide astese.
11 conto del Damiani la registra così:
« Magistro Guillermio de Valencia, intertaillatore lapi-
dorum, summa scutorum duorum cura dimidio regis qui
valent xxiif. I. vii/ .s.ix.d. Ast, et hoc prò coustu et ma-
nifàctura unius lapidis marmorei albi, per eum intertaillati
ad arma, seu insignia illustrissimi domini nostri ducis, a
duobus partibus cum litteris in dicto lapide descriptis cum
auro et asuro que quidem lapis affigi et poni debet in pillia
sinistrie ecclesie et ordinis Sancii Francisci Ast ad eternam
rei memoriam unius misse perpetualis que celebrari debet
in dieta ecclesia sancti Francisci ad altare sancii Ber-
nardini ».
L'iscrizione della lapide di S. Francesco d'Asti, consi-
derata quale era fin qui nota, poteva far credere che i mo-
naci di quel convento l'avessero posta di propria iniziativa
a perenne ricordo di una spontanea e liberale concessione
di una messa a favore del duca di Orleans, sovrano della
città. Ma ponendola ora in relazione colla notizia sovra-
riferita essa si presenta sotto tutt'altro aspetto. La lapide era
stata fatta scolpire dal duca di Orleans a sue spese per
essere affissa presso l'altare di S. Bernardino, ed era desti-
(1) Voi. Ili, p. 393, n. 7024.