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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Vayra, Pietro: Dell'artefice della lapide astese relativa al duca Carlo di Orleans e di altre notizie artistiche astigiane
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0281

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dell'artefice della lapide astese ecc.

275

priore del convento di S. Marco di Asti (1). Le ragioni della
vendita sono esposte nell'atto in questa maniera:

Il priore aveva esposto in capitolo — « Quod ipse do-
minus prior attento quod in diebus festivis in ipsa ecclesia
propter devotionem frequentatur multitudo populi et prò
ornàmento et onore ipsius ecclesie construi et depingi fecit
majestatem unam iigneam ad altare magnum ipsius ecclesie
super quo nulla majestas erat et que maj'estas fulta est
quampluribus figuris depictis , diversis et finis coloribus et
auro, prout veritas sic se habet et unusquisque ad occulum
videre potest prò cuius quidem majestatis constructione et
depinctione idem dominus prior dare et solvere promisit
antedicto magistro (Johanni de Roreto ciyi Astensi, come
è detto nell'approvazione) qui illam construxit et depinxit
ducatos triginta duos auri quos idem Magister omnino

habere et consequi vult......» — Ma mancandogli ancora

venticinque scudi per soddisfare il pittore e non avendo
altre risorse, massime per le gravi spese delle quali era
sopraccarico il monastero, « propter multitudinem bastar-
dorum qui dietim portantur in ipso monasterio quos nutriri
faciunt ipsi domini prior et frater bernardus » il priore
proponeva perciò la vendita di un sedime, ed il Capitolo
l'approvò per ricavare il denaro necessario.

Qui evidentemente si tratta di una gran tavola, forse
d'un trittico pregievole; ma dove avrà esso finito?

Se in Àsti non mancavano i pittori non vi dovevano
neppure far difetto altri abili artefici, oltre l'orafo incisore
e lo scultore già notati. Lo possiamo argomentare dal fatto

(1) Pergamena originale della Collezione Soteri. —
monasteri di S. Spirito e S. Anna.

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