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Bartoli, Pietro Santo; Bellori, Giovanni Pietro [Mitarb.]
Le Antiche Lvcerne [lucerne] Sepolcrali Figvrate [figurate] Raccolte dalle Caue [cave] sotterranee, e grotte di Roma — Rom, 1691 [Cicognara, 3609]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3175#0079
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12, XEGRATIE. Con Venere vanno Tempre accompagnate
le Gratie, seguitando il coro di cssa, onde dopo l'immagine di questa_,
Dea, riponiamo le tre sorelle espresse nella Lucerna abbracciate in-
siemejcome si dipingono. Si conserua appresso il Sig.Pietro Sati Bartoli.
43 AMORE VINCITORE DI MARTE. Riponiamo
nel coro di Venere Amore Vittorioso, il quale hauendo disarmato
Marte, tiene le spoglie, lo seudo, e'1 thorace per formarne vn trofeo,
Onde Lucretio inuocando Venere così parla :
*Nam tu fola potes tranquilla pace iuuare
Mortaleis : quoniam belli fera munera Adauors
Armipotens regit, in gremium qui fepe tuum fé
^ejjcit dterno deuiUus volnere Amoris.
La Lucerna si troua appresso il Signor Pietro Santi.
44 AMÓRE col PAVONE, e'1 LEPRE. Col Lepre di
Venere Amore porta il Pauone di Giunone, quasi egli trionfi anche_,
di questa Dea 3 che è vno scherzo giocoso . La Lucerna è del Signor
Pietro Santi Bartoli.
45 L A SALVTE ,ouero IGIA. La Donna che con la pate-
ra porge il cibo à libare al Serpente, è l'vsato simbolo della Dea Salu-
te deseritto da Virgilio, sacrificando Enea al tumulo di Anchise :
llle agmine longo
Tandem inter pateras, ssi leuia pocula ferpens
Libauitq; dapes.
La Lucerna si conserua appresso il Signor Lorenzo Grimaldi, li cui
dotti , & eruditi ssudis'vniseono con l'altre suedoti, che lo rendo-
no filmabile in questa Corte.
46 EORTVNA. Non habbiamo che aggiungere al Simola-
cro della Fortuna; tiene in vna mano il temone simbolo delgouer-
no attribuitogli da coloro, che la riputarono Dea, Se che donasse_,
li beni à gli huomini, onde con l'altra mano tiene il cornucopia»,
abbondante, Se felice . Ma essendo cosi dipinta in questa funebre Lu-
cerna, non però ha ella potere alcuno nell'altra vita in donare, Se tor-
re le ricchezze, essendo vguale la sorte di ciaseuno tanto de'ricchi, Se
de' potenti, quanto di coloro, che vissero in pouertà, Se furono men-
dichi . Disse Propertio ;
Lydus Dulychio nil di sìat >Croefew ab Irò ,
Confule cum Mario capte lugwthafedes.
 
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