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https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0045
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con colonne aggruppate di figura spirale riposanti
sul dorso di due gran bestie, che grifi, ed ippogrifì
sembravano, e nobilitavano, secondo F antico gusto,
con una certa venerabilità F ingresso.
Tutte queste e le altre scolture, che adornano la
facciata, e specialmente tante centinaja di figure, le
quali avevano il piombo nella pupilla dell’ occhio,
furono opere di quel Nicolò scultore che si vuole
de’ Brunelleschi e oriundo da Ficarolo, vivente nel
1135; della qual voce e tradizione io non saprei
qual altro fondamento addurre che la voce che corre
per le bocche degli uomini, e quel tanto che ne la-
sciò scritto Gio. M. Crescimbeni ne’ suoi Commen-
tarli Voi. IV. L. 1. pag. 21.
Tali furono le primizie, che ebbe la pittura e la scol-
tura nella città di Ferrara, nè più in là si può an-
dare da chi vuole con qualche fondamento scrivere,
e non inventar favole e novelle da romanzi, per le
quali tutta la fede alla storia si perde.
Il secolo decimo quarto, come vedremo, fu quello
che incominciò ad aprire qualche scuola, e dare ai
mondo professori di nome e sicuri da rammemorarsi:
del che specialmente i ferraresi ne devono tutta la
mercè alla città di Bologna, dove più che altrove
cominciarono ad allignare con buon gusto le arti
liberali ; il perchè invitati i vicini, non meno che
gli esteri più lontani, ne avvenne, che molli e molti
colà portatisi appresero i documenti più massicci
delle professioni, co’ quali, riportatisi alle patrie loro,
cominciarono ad introdurvi il buon gusto, ed a far
sequela, tanto che raffinali a poco a poco gli intel-
letti, sono le arti giunte a disseminarsi con perfetta
simmetria per tutta Europa..
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sul dorso di due gran bestie, che grifi, ed ippogrifì
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con una certa venerabilità F ingresso.
Tutte queste e le altre scolture, che adornano la
facciata, e specialmente tante centinaja di figure, le
quali avevano il piombo nella pupilla dell’ occhio,
furono opere di quel Nicolò scultore che si vuole
de’ Brunelleschi e oriundo da Ficarolo, vivente nel
1135; della qual voce e tradizione io non saprei
qual altro fondamento addurre che la voce che corre
per le bocche degli uomini, e quel tanto che ne la-
sciò scritto Gio. M. Crescimbeni ne’ suoi Commen-
tarli Voi. IV. L. 1. pag. 21.
Tali furono le primizie, che ebbe la pittura e la scol-
tura nella città di Ferrara, nè più in là si può an-
dare da chi vuole con qualche fondamento scrivere,
e non inventar favole e novelle da romanzi, per le
quali tutta la fede alla storia si perde.
Il secolo decimo quarto, come vedremo, fu quello
che incominciò ad aprire qualche scuola, e dare ai
mondo professori di nome e sicuri da rammemorarsi:
del che specialmente i ferraresi ne devono tutta la
mercè alla città di Bologna, dove più che altrove
cominciarono ad allignare con buon gusto le arti
liberali ; il perchè invitati i vicini, non meno che
gli esteri più lontani, ne avvenne, che molli e molti
colà portatisi appresero i documenti più massicci
delle professioni, co’ quali, riportatisi alle patrie loro,
cominciarono ad introdurvi il buon gusto, ed a far
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simmetria per tutta Europa..