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Di un pavimento a mosaico con figure egizie
trionfo del cristianesimo ebbe principio un'era novella nella storia
dell'umanità (1).
Essendo nota la ricchezza e l'importanza della villa ve-
jentana che dominava tutta questa contrada, deve supporsi che
fosse assai estesa e comprendesse nel suo perimetro oltre l'edi-
ficio nobile e principale anche altre abitazioni. Una scenografia
delle ville romane ai tempi di Augusto l'abbiamo in quei vaghi
dipinti che adornano il fregio di una sala nella così detta casa
di Germanico sul Palatino: ed in essi si vede appunto che in
questi luoghi campestri tanto amati dagli antichi sorgevano qua
e là palazzi, case, ninfei ed ogni sorta di edilìzi posti anche a
molta distanza gli uni dagli altri.
Posto ciò a me sembra certo che gli avanzi testé scoperti
dai signori Piacentini, quantunque si trovino circa due chilometri
più lungi da Eoma del gruppo monumentale della villa di Livia,
pure abbiano fatto parte di edifizi appartenenti alla medesima
proprietà ; ed in questa opinione mi conferma la circostanza che
fra i muri recentemente tornati in luce ve ne sono alcuni di
opera reticolata con legamenti di tufo identici affatto a quelli
del principale edifizio.
E ciò mi sembra tanto più verosimile in quanto che la villa
vejentana non potendo aver molta larghezza, perchè posta sopra
un triangolo di terra compreso fra la via Flaminia e la Tibe-
rina, doveva necessariamente estendersi in lunghezza e precisa-
mente verso l'abitazione testé discoperta.
E questa può credersi che fosse una residenza invernale:
perchè oltre all'esservisi trovate le tracce di alcune pareti tubu-
late, che erano destinate siccome è noto al riscaldamento delle
stanze, essa è disposta dietro una piccola collina in modo da
essere al coperto per quanto era possibile dai venti. Però troppo
(!) In questi dintorni vi erano dei sepolcri, e ad essi appartennero
alcune iscrizioni delle quali mi die notizia il eh. Lanciani e che sono pub-
blicate nel C. I. L. XI p. 568, 569.
Di un pavimento a mosaico con figure egizie
trionfo del cristianesimo ebbe principio un'era novella nella storia
dell'umanità (1).
Essendo nota la ricchezza e l'importanza della villa ve-
jentana che dominava tutta questa contrada, deve supporsi che
fosse assai estesa e comprendesse nel suo perimetro oltre l'edi-
ficio nobile e principale anche altre abitazioni. Una scenografia
delle ville romane ai tempi di Augusto l'abbiamo in quei vaghi
dipinti che adornano il fregio di una sala nella così detta casa
di Germanico sul Palatino: ed in essi si vede appunto che in
questi luoghi campestri tanto amati dagli antichi sorgevano qua
e là palazzi, case, ninfei ed ogni sorta di edilìzi posti anche a
molta distanza gli uni dagli altri.
Posto ciò a me sembra certo che gli avanzi testé scoperti
dai signori Piacentini, quantunque si trovino circa due chilometri
più lungi da Eoma del gruppo monumentale della villa di Livia,
pure abbiano fatto parte di edifizi appartenenti alla medesima
proprietà ; ed in questa opinione mi conferma la circostanza che
fra i muri recentemente tornati in luce ve ne sono alcuni di
opera reticolata con legamenti di tufo identici affatto a quelli
del principale edifizio.
E ciò mi sembra tanto più verosimile in quanto che la villa
vejentana non potendo aver molta larghezza, perchè posta sopra
un triangolo di terra compreso fra la via Flaminia e la Tibe-
rina, doveva necessariamente estendersi in lunghezza e precisa-
mente verso l'abitazione testé discoperta.
E questa può credersi che fosse una residenza invernale:
perchè oltre all'esservisi trovate le tracce di alcune pareti tubu-
late, che erano destinate siccome è noto al riscaldamento delle
stanze, essa è disposta dietro una piccola collina in modo da
essere al coperto per quanto era possibile dai venti. Però troppo
(!) In questi dintorni vi erano dei sepolcri, e ad essi appartennero
alcune iscrizioni delle quali mi die notizia il eh. Lanciani e che sono pub-
blicate nel C. I. L. XI p. 568, 569.