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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Pascal, Carlo: Il più antico tempio d'Apollo a Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0064
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Il più antico tempio d'Apollo a Roma

celebravano, sia che fossero a determinati periodi di tempo, sia
che a lui si decretassero in occasione di guerre o di pubbliche
calamità. E a un dono votivo dopo un bottino di guerra sembra
riferirsi l'antichissima iscrizione, che abbiamo in Orelli, 1433
(G. I. L. I, 187 ; yi, 29 ; Ritschl, Priscae Latinitatis monumenta,
T. II, B) 1 M. MINDIOS Iv FI |j P. CONDETIOS VA. FI [j AIDILES
VICESMA. PARTI. |J APOLONES DEDERI (' Valerli filius, aediles,
vicesimam partem Apolloni dedere ' ). Ma nè allo stesso genere
di doni nè all'Apollo Flaminio si riferisce l'altra antica iscrizione,
trovata a Cluentum (C. I. L. IX, 5803) ' MAXIMA NASIA CN.
F. APOLINE DAT ' ; a proposito della quale iscrizione si osserva
che dalla forma della pietra nella quale è incisa si può argo-
mentare essersi trattato di un tesoretto dedicato al dio in un vaso,
di cui la detta pietra era coperchio. Di altri doni portati in
Roma ad Apollo, e collocati verosimilmente nel tempio dei prati
Flaminii, rimane memoria. Livio, 23, 11 ci parla della corona
di oro ivi portata da Quinto Fabio Pittore, che era stato man-
dato quale legato a Delfo, e dall'oracolo aveva ricevuto sentenza
che montasse coronato sulla nave, nè deponesse la sua corona
prima di giungere a Roma (anno 538 di R.). E nell'anno 572
secondo lo stesso Livio (40, 37) furono offerte ad Apollo delle
statue di oro, quando per la grande mortalità che vi era in Roma
s'insinuò negli animi il timore di sdegno divino (10). — Anche il
Senato tenne spesso adunanza nel tempio di Apollo. Come già
abbiam visto, Livio (3, 63) ci riferisce che sin dall'anno di
R. 305, quando non ancora sorgeva il tempio e vi era proba-

(10) Liv. 40, 37 u Praetor Ti. Manucius et haud multo post cousui
C. Calpurnius moritur, multique alii omnium ordinimi illustres viri. Po-
stremo prodigi loco ea clades haberi coepta est. C. Servilius pontifex ma-
ximus, piacula irae deum conquirere iussus, decemviri libros inspicere consul
Apollini Aesculapio Saluti dona vovere et dare signa inaurata; quae vovit
deditque. Decemviri supplicationem in triduum valetudinis causa in urbe
et per omnia fora conciliabulaque edixerunt : maiores duodecim annis omnes
coronati et lauream in manu tenentes supplicaverunt ».
 
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