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Notizie
in questo canale si veggono incrostazioni, formate manifestamente
da deposito di acqua. Dal che risulta che lo scopo, od almeno
l'ultimo uso, al quale servì il grande basamento di porfido, di
cui si è ora recuperato un notevole frammento, fu quello di reg-
gere, mediante balaustro od altro sostegno incastratovi sopra, una
grandiosa e ricca tazza di fontana a getto.
In prossimità del pubblico mattatoio, al Testacelo, scavan-
dosi il terreno per piantare uno degli alberi che fiancheggiano
la via Galvani, è stato rimesso all'aperto e demolito un muro
moderno, nella cui costruzione erano stati adoperati parecchi
frammenti di antichi marmi. Alcuni pezzi di questi marmi si
sono riconosciuti appartenere ad un cippo inscritto che era stato
spezzato, quando il muro fu costruito; e ricongiunti insieme
hanno dato un cippo sepolcrale, quasi intiero, il quale, compresa
la cornice e lo zoccolo, è alto cm. 46, largo 28, grosso 12.
L'iscrizione è incisa in pessimi caratteri della fine in circa
del secolo terzo, o anche del principio del quarto, e dice:
D M
M • ÀVREL TH
ÀUJ/S VE PRoC
SACRAR CoQNI
T SIBI-ET FIIJIS
LIBB Q_ FECIT
BR ECETI OR
VM
cioè : D[iis) M(anibus). M(arcus) Aurel(ius) Thallus, v(ir) e(gre-
gius), proc{urator) sacr{arum) cognit(ionum), sibi et filiis
lib{ertis)que fecit. Brecetiorum.
Quest'ultima parola, che sembra essere stata aggiunta da
altra mano con lettere alquanto maggiori del resto dell'epitafio,
deve intendersi come vocabolo esprimente il nome di un soda-
lizio privato, costituito a scopo funeraticio, come quelli già noti
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in questo canale si veggono incrostazioni, formate manifestamente
da deposito di acqua. Dal che risulta che lo scopo, od almeno
l'ultimo uso, al quale servì il grande basamento di porfido, di
cui si è ora recuperato un notevole frammento, fu quello di reg-
gere, mediante balaustro od altro sostegno incastratovi sopra, una
grandiosa e ricca tazza di fontana a getto.
In prossimità del pubblico mattatoio, al Testacelo, scavan-
dosi il terreno per piantare uno degli alberi che fiancheggiano
la via Galvani, è stato rimesso all'aperto e demolito un muro
moderno, nella cui costruzione erano stati adoperati parecchi
frammenti di antichi marmi. Alcuni pezzi di questi marmi si
sono riconosciuti appartenere ad un cippo inscritto che era stato
spezzato, quando il muro fu costruito; e ricongiunti insieme
hanno dato un cippo sepolcrale, quasi intiero, il quale, compresa
la cornice e lo zoccolo, è alto cm. 46, largo 28, grosso 12.
L'iscrizione è incisa in pessimi caratteri della fine in circa
del secolo terzo, o anche del principio del quarto, e dice:
D M
M • ÀVREL TH
ÀUJ/S VE PRoC
SACRAR CoQNI
T SIBI-ET FIIJIS
LIBB Q_ FECIT
BR ECETI OR
VM
cioè : D[iis) M(anibus). M(arcus) Aurel(ius) Thallus, v(ir) e(gre-
gius), proc{urator) sacr{arum) cognit(ionum), sibi et filiis
lib{ertis)que fecit. Brecetiorum.
Quest'ultima parola, che sembra essere stata aggiunta da
altra mano con lettere alquanto maggiori del resto dell'epitafio,
deve intendersi come vocabolo esprimente il nome di un soda-
lizio privato, costituito a scopo funeraticio, come quelli già noti