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318

Il nuovo ordinamento del Museo

si trovava nel settanta, e il nuovo, opera della generazione vivente,
rappresentanti l'uno e l'altro principi, e punti di vista, e cri-
teri affatto opposti tanto nel campo dell' estetica quanto in quello
della storia e dello studio dell' arte antica. Sarebbe stata così,
da una parte, conservata l'integrità e l'individualità delle vetuste
raccolte, delle quali ho ricomposte e narrate le vicende nel se-
condo volume della Storia degli scavi e de musei di Roma
testé uscito in luce (pp. 67-96), e che formano quasi patrimonio
artistico a parte pel Comune di Roma. — Dall' altra parte si
sarebbe avuta per la prima volta l'occasione, piuttosto unica
che rara, di poter costruire e ordinare un museo di primo ordine,
avendo già tutto sotto mano il materiale archeologico ad esso
destinato. In questo modo si sarebbe potuto adattare il conti-
nente al contenuto, e non questo a quello, come è avvenuto
tante volte, in Roma stessa e altrove, con grave detrimento degli
oggetti e delle serie esibite.

Nei nuovi ambienti, espressamente edificati in vista dello
scopo a ciascuno destinato, il materiale sarebbe stato esposto
secondo il criterio cronologico per i monumenti e cimelii
anteriori all'Impero, e secondo il criterio topografico per
quelli posteriori. Si sarebbero avute per conseguenza:

I. una sala per- la suppellettile funebre antichissima del
Settimonzio.

IL id. per i monumenti scritti e scolpiti della Eepublica.

III. id. per le sculture arcaiche di greco scalpello.

IV. una sala per i monumenti degli Orti Mecenaziani.

V. id. id. degli Orti Lamiani.

VI. id. id. degli Orti Liciniani.

VII. id. id. del Castro Pretorio e vicinanze (Regione VI).

VIII. id. id. delle altre regioni d'Augusto.

IX. id. id. del Suburbio.
 
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