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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Studii d'artisti nella Roma antica
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0013

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fitudii d'artisti nella Roma antica

Si

pensare allA'poxyomenos vaticano, ai Fauni di Prassitele, ai Di-
scoboli di Mirone, agli atleti di Lisippo, agli Ercoli di Glicone, dei
quali si faceva commercio per ornamento dei palazzi e delle ville
del patriziato, e che noi ritroviamo a centinaia nei nostri scavi-
La nostra meraviglia crescerà a dismisura se si volge il pensiero
ai gruppi, alcuni dei quali composti di venticinque figure (come
p. es. quello dei Kiobidi, o quello dei Galli vòlti in fuga, o quello
del coro delle Muse), gruppi che soltanto gli Augusti o i milionarii
dell'epoca potevano darsi il luss.0 di possedere.

Come regola generale gli scultori romani coltivavano uni-
camente il ramo dei busti ritratti, cioè la sezione iconografica del
loro mestiere, lasciando ai colleghi di greca origine il più soddi-
sfacente e più ideale compito del modellare figure e alti o bas-
sorilievi. E mentre gli scultori greco-romani dovevano certa-
mente possedere studio proprio, i romani propriamente detti ap-
partenevano in gxan' parte alla classe dei liberti (àniXsvrsQoi)
addetti al servizio di personaggi ricchi e amanti dell'arte.

Uno dei più simpatici rappresentanti di questa classe è quel
Marco Cossuzio Cerdone, il cui nome divenne noto la prima volta
nell'anno 1775, in seguito agli scavi della villa degli Antonini a
monte Cagnolo, territorio Lanuvino, dai quali tornarono in luce
due simulacri di Pan appoggiati a tronchi d'albero, sui quali
erano incise le parole Màaqxog Koaavziog Màaqxov ànsXsvisQog
KtQÓ(ov snoCsi. (vedi Dallaway : Anecdota of the arts in England,
pp. 307-308). Un'altra consimile firma Màqxov Koaaomi.... era
stata letta da Ciriaco d'Ancona in un plinto di statua in un'isola
dell'Egeo, forse Paros (Kaibel 1249). Paragonando fra loro le tre
altre leggende [Kaibel 1250: Maagxog Kooaovriog MevéXaog
ènoki (Villa Borghese); Id. 1251: MsvéXnog 2ie<pàvov fiaOrjrrjg
snoi'si (Villa Ludovisi) ; 2xé(pavog TlaaixéXovg f.ia6rjxì]g snoiéi
(Villa Albani)], si pone in chiaro che il nostro Marco e il suo
collega Menelao si proclamano allievi di Stefano, e costui allievo
di Prassitele. E così di allievo in allievo, di maestro in maestro,
 
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