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le iscrizioni; nel XIV secolo vi si aggiunsero degli ornamenti
gotici. Questo bell'edificio, tutto di marmo, è di forma circo-
lare. L'esterno componesi di tre ordini di colonne che sosten-
gono una ampia cupola, sormontata dalla statua in bronzo del
Santo.
Quattro porte danno accesso al Battistero, adorne d'intagli e
scolture antiche. Nell'interno vedesi il Fonte battesimale, con una
statua in bronzo creduta del Bandinella. Il pulpito, uno dei più
importanti monumenti dell'arte medioevale, fu decorato da basso-
rilievi di Nicola Pisano nel 4260.
Camposgnto. Costrutto nel 4298. da G. Pisano, ha la forma d'un
parallelogrammo, e vi si entra da due porte, una delle quali è
sormontata da un tabernacolo colla Vergine, il Bambino ed alcune
figure, di G. Pisano. L'interno è composto di 62 archi di stile
gotico, sostenuti da 66 grossi pilastri, separati da altri più piccoli
e da colonnette. Nel mezzo del camposanto venne messa la terra
trasportata nel 4228 da Gerusalemme. — Nel portico si notano le
scolture, gli affreschi, e, come ricordo de' tempi che furono e
degli attuali, le catene del porto pisano rese dai Fiorentini
nel 4848 e dai Genovesi nei 4860.
I migliori affreschi sono: quello sopra la porta principale rap-
presentante l'Assunta e la Conversione di S. Ranieri, di S. Mem-
mi; il ritorno di S. Ranieri, di A. Veneziano; il Mondo, la Crea-
zione, Abele, l'Arca di Noè, il Diluvio, di Puccio da Orvieto. I
ventitré gran quadri che seguono, in cui sono effigiati fatti del
Vecchio Testamento, sono di Benozzo Gozzolt (il suo sepolcro ve-
desi vicino alla porta della cappella). L'Ascensione, la Risurre-
zione e la Crocifissione sono di Buffalmacco; il Trionfo della
morte di A. Orcagna, e cosi pure il Giudizio universale; l'in-
ferno è di suo fratello Bernardo; gli Anacoreti nella Tebaide,
di P. Laurati. Vi si veggono pure vari sarcofagi antichi, la più
parte dei due Pisani; fra i moderni quello di Vacca Berlin-
ghieri è di Thorwaldsen; quello di G. Moruzzi del Fraccaroli;
l'altro dell'Algarotti, di Mino da Siena; quello del Pignoni, di
S. Ricci; di Mastiano Brunacci, del Bartolini; di Catalani, di
Costali; di Mossotti, del Dupre.
Campanile o Torre pendente. Fu cominciato nel 4474 da Bo-
nanno da Pisa e Guglielmo d'Innsbruch, e terminato nel 4550 da
Tommaso Pisano. Vanta leggerezza d' architettura, bellezza di
marmi, numero di colonne e singolarità di forma, Una scala a
spirale di 295 gradini conduce alla sommità, da cui si gode un
magnifico panorama. La sua inclinazione è tale che una corda
discesa dalla cima arriva distante dalla base più di 45 piedi.
Tale pendenza è attribuita all'abbassamento del terreno da una
parte quando ancora si innalzava il monumento, il quale fu con.
tinuato egualmente, perchè non ne pativa la sua saldezza. Dal-
l'alto di questa torre Galileo fece molte esperienze sui gravi.
Non si permette di salirvi che almeno ad una compagnia di tre
persone. La più pesante delle sette campane (12,000 chilo è posta
dal lato opposto all'inclinazione.
le iscrizioni; nel XIV secolo vi si aggiunsero degli ornamenti
gotici. Questo bell'edificio, tutto di marmo, è di forma circo-
lare. L'esterno componesi di tre ordini di colonne che sosten-
gono una ampia cupola, sormontata dalla statua in bronzo del
Santo.
Quattro porte danno accesso al Battistero, adorne d'intagli e
scolture antiche. Nell'interno vedesi il Fonte battesimale, con una
statua in bronzo creduta del Bandinella. Il pulpito, uno dei più
importanti monumenti dell'arte medioevale, fu decorato da basso-
rilievi di Nicola Pisano nel 4260.
Camposgnto. Costrutto nel 4298. da G. Pisano, ha la forma d'un
parallelogrammo, e vi si entra da due porte, una delle quali è
sormontata da un tabernacolo colla Vergine, il Bambino ed alcune
figure, di G. Pisano. L'interno è composto di 62 archi di stile
gotico, sostenuti da 66 grossi pilastri, separati da altri più piccoli
e da colonnette. Nel mezzo del camposanto venne messa la terra
trasportata nel 4228 da Gerusalemme. — Nel portico si notano le
scolture, gli affreschi, e, come ricordo de' tempi che furono e
degli attuali, le catene del porto pisano rese dai Fiorentini
nel 4848 e dai Genovesi nei 4860.
I migliori affreschi sono: quello sopra la porta principale rap-
presentante l'Assunta e la Conversione di S. Ranieri, di S. Mem-
mi; il ritorno di S. Ranieri, di A. Veneziano; il Mondo, la Crea-
zione, Abele, l'Arca di Noè, il Diluvio, di Puccio da Orvieto. I
ventitré gran quadri che seguono, in cui sono effigiati fatti del
Vecchio Testamento, sono di Benozzo Gozzolt (il suo sepolcro ve-
desi vicino alla porta della cappella). L'Ascensione, la Risurre-
zione e la Crocifissione sono di Buffalmacco; il Trionfo della
morte di A. Orcagna, e cosi pure il Giudizio universale; l'in-
ferno è di suo fratello Bernardo; gli Anacoreti nella Tebaide,
di P. Laurati. Vi si veggono pure vari sarcofagi antichi, la più
parte dei due Pisani; fra i moderni quello di Vacca Berlin-
ghieri è di Thorwaldsen; quello di G. Moruzzi del Fraccaroli;
l'altro dell'Algarotti, di Mino da Siena; quello del Pignoni, di
S. Ricci; di Mastiano Brunacci, del Bartolini; di Catalani, di
Costali; di Mossotti, del Dupre.
Campanile o Torre pendente. Fu cominciato nel 4474 da Bo-
nanno da Pisa e Guglielmo d'Innsbruch, e terminato nel 4550 da
Tommaso Pisano. Vanta leggerezza d' architettura, bellezza di
marmi, numero di colonne e singolarità di forma, Una scala a
spirale di 295 gradini conduce alla sommità, da cui si gode un
magnifico panorama. La sua inclinazione è tale che una corda
discesa dalla cima arriva distante dalla base più di 45 piedi.
Tale pendenza è attribuita all'abbassamento del terreno da una
parte quando ancora si innalzava il monumento, il quale fu con.
tinuato egualmente, perchè non ne pativa la sua saldezza. Dal-
l'alto di questa torre Galileo fece molte esperienze sui gravi.
Non si permette di salirvi che almeno ad una compagnia di tre
persone. La più pesante delle sette campane (12,000 chilo è posta
dal lato opposto all'inclinazione.