Bertoli, Giandomenico: Le Antichità d'Aquileja profane e sacre: per la maggior parte finora inedite, raccolte, disegnate ed illustrate (Venezia, 1739) [Cicognara, 3954]

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al suo Riveritissimo amico
E CONCANONICO
IL S 1 G 7^0 R C 0 T E
FRANCESCO FLORIO
GIANDOMENICO BERTOLI-
DOpo 1* insigtie Dissertazione del Dio Beleno , il celebre noslro Monsi-
gnor del Torre ci produce , e con dottissìme Annotazioni Cilindra
varie altre Deità , venerate dagli antichi nostri Aquileied , e da lui
cavate dalle Lapide , rimadeci dopo la didruzione d5 Aquileia . A quelle
Deità io vado pensando di aggiugnerne alcune altre , pure anticamente
venerate in Aquileia , e tratte dagli antichi Marmi , da me quivi (co-
perti ; i quali per la novità appunto degli Tcoprimenti recar potrebbero
agli Eruditi non poco gusto e diletto . Ma prima di riserir loro le
già da me preparate , due ora bramo di proporne a Voi, 111 usf ri (lìmo
Signor Conte Francesco , le quali Te ne (fanno per anche ne’ Marmi
anonime ed ignote ; acciocché Tulle conghietture , che io Tono per ad-
durre affin di conoTcerle , Voi ne Tormiate col fino vosfro intendimento
quel giudizio , al quale di buon5 ora e di buona voglia mi riporto e
rimetto.
La prima Te ne (fa Tenza nome aTcoTa in una Lapida , che avrete
veduta inTerita con parecchie altre nell* entrata della mia CaTa Capitolare
in Aquileia , Topra cui da inciTa la Teguente ITcrizione , le cui abbreviature
penTo , che {fender d pedano come Tegue.

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